Inaccessibile pure l’Ufficio disabilità

Barriere architettoniche a Treviso, molto è cambiato in positivo negli ultimi vent'anni, ma molto resta ancora da fare per rendere davvero accessibile a tutti la città. Ne sono convinti i diretti interessati che giorno dopo giorno vivono limiti e mancanze sulla loro pelle.
Un giro in città in compagnia di Manuel Pavan, 42anni, residente a Carità, mette in evidenza pregi e criticità del capoluogo per chi si trova a vivere su una sedia a rotelle. Edifici pubblici inaccessibili e strade dissestate sono tra le problematiche più frequenti. A queste, va aggiunta l'inciviltà delle persone che occupano indebitamente marciapiedi, zone riservate e attraversamenti pedonali.
Piazza Duomo. È il punto di partenza del nostro tour. Subito salta all’occhio il parcheggio selvaggio sui posti riservati agli invalidi. Nonostante le strisce gialle e la segnaletica verticale, alcuni “furbetti”, senza averne diritto, posteggiano ugualmente, talvolta falsificando addirittura il “contrassegno disabili”. «Succede spesso che qualcuno si piazzi dove non dovrebbe. È un fatto di maleducazione che costringe noi e i nostri accompagnatori a girare alla ricerca di un altro spazio libero», conferma Pavan, «quando accade non resta che segnalare ai vigili l'accaduto e cercare sulle strisce blu, che possiamo occupare gratuitamente». Funzionano bene invece sia la cartellonistica che descrive i monumenti trevigiani, ad esempio la cattedrale, sia le cabine telefoniche, facilmente accessibili.
Via Cornarotta. Tra buche, sanpietrini sollevati, tombini sporgenti e marciapiedi privi di scivoli, il viaggio prosegue lungo via Cornarotta “invasa” dalle auto in sosta con le quattro frecce.
Palazzo Rinaldi. “Promosso” l'interno dell'ufficio Anagrafe, munito di corsia preferenziale per disabili e ascensori sufficientemente spaziosi, tuttavia il rischio è di non potervi accedere per goderne. Le vecchie rampe di metallo all'entrata sono troppo ripide, denuncia Pavan: «E' uno dei tanti casi in cui l'architettura ci rema contro. Mancano i gommini antiscivolo, importanti soprattutto per i paraplegici, che hanno difficoltà a frenare specie quando piove o nevica».
Ca’ Sugana. Procedendo poco oltre, la sede centrale del Comune si guadagna il titolo di “a misura di invalido”grazie all'assenza di gradini all'ingresso e al funzionamento, testato sul posto, del montascale. L'apparecchio viene azionato su richiesta da un usciere e consente di raggiungere la portineria del Comune.
Piazza San Vito. Continuando verso la piazza si trovano i cassonetti dei rifiuti. Impossibile per Manuel riuscire a usufruirne: «Io sono molto aiutato da mia mamma, Giuseppina, ma penso a coloro che non hanno un familiare. Un gesto come buttare via l'immondizia può diventare estremamente complicato».
Piazza dei Signori. È un'impresa a Treviso anche riuscire a prelevare al bancomat, ne è la dimostrazione uno sportello posizionato nelle vicinanze di Piazza dei Signori con monitor e tastiera troppo alti. E non è l’unico sportello in queste condizioni, ovviamente.
Piazza Borsa. Vale lo stesso per le cassette delle lettere posizionate in piazza Borsa: troppo alte, come dappertutto, o quasi.
Autobus. Abbastanza efficiente è invece il servizio dei trasporti pubblici, diversi autobus sono muniti di pedana per il sollevamento delle carrozzine, tuttavia resta un po' farraginosa la procedura per far viaggiare un disabile. Come ci conferma un autista, trafila vorrebbe che si telefonasse alla compagnia per verificare che il mezzo sia accessoriato. «Altrimenti ci si affida alla fortuna, si attende che il pullman arrivi, si spera che abbia la pedana e si ringrazia l'autista per aver fermato il mezzo e per averti aiutato a salire», conferma Manuel.
Stazione Fs. Grazie al percorso tattile per non vedenti, risulta semplice anche per un cieco raggiungere la stazione ferroviaria di Treviso dove per salire su un treno basta richiedere il servizio disabili al momento della prenotazione. Più difficile invece scattarsi una fototessera istantanea nella cabina vicina ai binari. E per prendere un taxi? Esiste il “doblò” un apposito furgoncino da richiedere almeno un paio di giorni prima dell'utilizzo.
Poste. Ben più macchinoso spedire una raccomandata alle Poste centrali in piazza della Vittoria. Si deve entrare dall'area “Poste Business” ma il campanello “disabili”, per di più fuori uso, è posizionato all'ingresso principale e per arrivarci ci sono diversi scalini da fare.
Palazzo Moretti. Il viaggio tra le barriere architettoniche cittadine si conclude, purtroppo, con un'altra nota negativa. La situazione peggiore riguarda Palazzo Moretti in via Isola di Mezzo. Al terzo piano ha sede lo Sdea, l'ufficio disabilità, ma vi si giunge solo se portati di peso in braccio. Il montascale non funziona da tempo e anche quando andava, confermano gli utenti, era lentissimo e in alcuni punti faceva perfino scintille.
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