«Il papà voleva la portassi in parrocchia»

Dramma di Cusignana, don Dionisio parla della 17enne che ha sparato al padre: «Persona chiusa, stava in disparte»
Di Enzo Favero
Allegranzi Cusignana messa dopo il tentato omicidio
Allegranzi Cusignana messa dopo il tentato omicidio

GIAVERA. Nessun cenno diretto durante l'omelia nelle messe celebrate ieri in chiesa a Cusignana da parte di don Dionisio Rossi, «ma - era ieri il commento dei parrocchiani sul sagrato - quando nella parte finale della predica ha parlato del valore della vita chi voleva capire capiva. Un accenno indiretto a quanto accaduto in quella villa don Dionisio lo ha fatto». Una scelta motivata quella fatta dal parroco di non fare alcun cenno alla vicenda che ha scosso tutto il paese, di non parlare in chiesa di quei colpi di pistola sparati dalla figlia contro il padre, ancora grave in ospedale. «Più che del valore della vita, si trattava di parlare del valore delle relazioni» dice dopo la messa don Dionisio Rossi. E spiega perché non ha parlato della figlia 17enne che ha sparato al padre 76enne il pomeriggio di mercoledì. «Finchè non sono chiari i motivi di quello che è accaduto, si rischia solo di fare chiacchiere che possono fare più danno che altro, diventa difficile riportare la serenità in quella famiglia. Di chiacchiere ne sono circolate fin troppe. E senza fondamento, perché gli unici che conoscono la verità e possono spiegarla sono la figlia e il padre, solo loro possono dire cosa è successo e perché«. In attesa di ciò don Dionisio Rossi non vuole addentrarsi in congetture. Lui conosce bene la famiglia, come la conoscono tutti in paese visto che l'uomo ferito è un imprenditore molto noto e proviene da una famiglia storica di Cusignana. «Posso solo dire che la ragazza è un po' chiusa» spiega don Dionisio Rossi «anche quelle volte che sono stato a cena a casa loro lei se ne stava in disparte, parlava poco. Il padre voleva che frequentasse l'oratorio, la parrocchia, in modo che potesse farsi delle amicizie in paese. Ha sempre studiato fuori, a Conegliano, a Treviso, e in paese non aveva intessuto amicizie con i suoi coetanei. Per questo il padre insisteva perché frequentasse l'oratorio e si ritrovasse con i suoi coetanei, avevo anche il suo numero privato per cercare di convincerla a venire, a collaborare alle attività dell'oratorio, ma non è mai venuta».

Al di là di questo il parroco di Cusignana non va e aspetta anche lui di sapere e di sentire i familiari. «Ho cercato la madre della ragazza al telefono» spiega «però non l'ho trovata, non sono ancora riuscito a parlare assieme a lei». Col figlio maggiore invece ha parlato, per informarsi della salute dell'imprenditore. «Dopo l'intervento chirurgico fatto nella notte dopo il ferimento» dice il parroco «sembra che il decorso sia buono. Il figlio mi ha detto che a livello neurologico non sono stati riscontrati problemi e quindi dovrebbe cavarsela bene e noi attendiamo il suo ritorno». Anche quello della ragazza, dall'altro ieri a Pontremoli, per cercare poi di far tornare in quella villa la serenità spezzata da quei colpi di pistola sparati mercoledì.

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