Il papà più bello d’Italia è vittoriese Manuel: «Sono gay, amo mia figlia»

L’EXPLOIT
È vittoriese il papà più bello d’Italia. Manuel Zardetto ha 34 anni ed è gay. È visibilmente soddisfatto per la corona conquistata al concorso di bellezza, organizzato dal portale Starpeoplenews con votazioni on line. Ha ottenuto migliaia di voti ed ora ha anche un numero impressionante di fan sul profilo Instagram.
«UNA GRANDE GIOIA»
«È stata una grande gioia», fa sapere Zardetto, «questo titolo non cambierà le mie ambizioni, non ho mai fatto il modello e non intendo farlo ora. Continuerò con il mio lavoro di compravendita di cavalli e soprattutto mi dedicherò a mia figlia e al mio compagno. Ciò che mi ha riempito più di gioia e che chi mi ha votato l’ha fatto sapendo della mia omosessualità. Ho partecipato al concorso per gioco, amo i social, e non capita spesso di trovare un concorso dedicato ai papà.Quindi, appena una mia cara amica me lo ha segnalato, ho deciso di partecipare. Dopotutto, essere papà non significa non poter essere “leggeri”, soprattutto in un periodo come questo». Da qualche anno Manuel si è trasferito da Vittorio Veneto a Milano.
IL PADRE: «CONTENTO PER LUI»
«Ha vissuto a Vittorio Veneto dall’età di tre anni fino a cinque anni fa», racconta il padre Mario dalla sua casa vittoriese di via Labbi. «Lui è stato adottato, il suo paese d’origine è il Paraguay. Manuel è venuto a trovarci a Natale, non ci ha parlato del concorso. Comunque, se lui è contento lo siamo anche noi. Mio figlio ha scelto la sua strada, anche se qui abbiamo un’azienda, lui ha deciso fare altro. So che ha lavorato nel campo della moda, con Dolce e Gabbana, Armani, nel settore delle vendite, ma anche in agenzie di modelle con passaggi in tivù».
IL COMPAGNO E L’AMICA
Manuel è un papà orgoglioso delle sue scelte, adora la sua bambina di sei anni. La piccola trascorre parte della settimana con lui e il suo compagno Francesco, il resto con la mamma. «È una mia carissima amica, ed è single», spiega il 34 enne «entrambi avevamo desiderio di diventare genitori e così è maturata l’idea di mettere al mondo un figlio, attraverso inseminazione artificiale». L’idea di diventate padre è un desiderio che Manuel ha sempre avuto fin dalle superiori. «Un desiderio», aggiunge, «che è diventato sempre più forte perché, essendo stato adottato, non ho legami di sangue con nessuno. Inizialmente era l’idea banale di avere qualcuno che mi assomigliasse, poi però è diventato un desiderio per dare vita a un progetto vero, che non ha mai fine. Sono stato fortunato, in Italia per i single non è possibile adottare. Essendo gay non avevo la possibilità di incontrare una donna e concepire un figlio in maniera naturale. Ho però incontrato una ragazza, siamo sempre e solo rimasti amici. Lei mi ha coinvolto in questo suo desiderio di diventare a sua volta madre single. Mi ha proposto di diventare il donatore. Così ho deciso diventare il papà a tutti gli effetti di mia figlia. I miei genitori sono felicissimi, è l’unica nipote che hanno». —
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