I parroci in visita: «Una dramma per tutti»

MASERADA. È una tragedia che unisce due comunità, quella di Francesco Dotto. Varago di Maserada e Lancenigo di Villorba sono da ieri mattina sotto shock per la morte senza un “perché” del quattordicenne. La famiglia Dotto abita a Varago, a poca distanza dalla chiesa, ma frequenta la comunità parrocchiale di Lancenigo. Qui la mamma di Francesco, Marina, insegna catechismo, mentre il papà, Massimo, suona la chitarra e accompagna il coro che anima la messa domenicale delle 9.30. E ieri mattina i due parroci hanno fatto visita alla famiglia di Francesco, chiusa in un dolore impenetrabile. Don Bernardo Campagnolo è arrivato in vicolo Cansiglio poco dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Francesco. «Sono senza parole, cosa si può dire davanti alla morte improvvisa di un ragazzo pieno di vita?», si interroga il sacerdote di Lancenigo, «Francesco era un ragazzino vivace e con la famiglia frequentava la nostra parrocchia. Lo scorso anno aveva fatto la cresima e partecipava alle attività del gruppo scout della Fse». In tarda mattinata, anche don Riccardo Zanchin ha fatto visita ai genitori di Francesco. «Mamma e papà stanno vivendo momenti drammatici. Sembra loro di rivivere per certi versi la tragedia che dieci mesi fa è toccata alla famiglia di Chiara Marchetto», ha detto il prete di Varago, «Francesco e Chiara erano della stessa classe, erano amici e compagni nell'avventura con gli scout poiché frequentavano lo stesso gruppo a Lancenigo. La comunità di Varago è stata colpita in meno di un anno dalla morte di due giovanissimi». Di prima mattina, informato della disgrazia che si era consumata nell'abbinata della famiglia Dotto, don Riccardo Zanchin ha suonato le campane a morto per annunciare alla comunità la morte del quattordicenne. E la notizia ha fatto il giro del paese. Ieri sera, al capitello della Madonna che si trova proprio all'inizio di vicolo Cansiglio, era in programma la recita del rosario e a seguire una piccola festa a chiusura del mese mariano. Ma le famiglie del quartiere, sconvolte per la tragedia, hanno deciso di annullare ogni momento di festa e di mantenere solo la preghiera che ha assunto un significato carico di dolore, di lacrime, di perché a cui nemmeno la fede forse riesce a dare delle risposte. (ru.b.)
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