False vaccinazioni a Treviso: metà bimbi vaccinati dalla Petrillo in Friuli non ha anticorpi

TREVISO. Si allarga lo scandalo delle finte vaccinazioni: dal Friuli, dove l'assistente sanitaria Emanuela Petrillo ha lavorato per sei anni tra il 2009 e il 2015, trapelano le prime indiscrezioni sull'esito dei controlli avviati dalla Asl Alto Friuli su un campione di bambini sottoposti a vaccinazione dall'operatrice nel periodo in cui lavorava al distretto di Codroipo.
L’azienda sanitaria friulana ha effettuato prelievi su 200 bambini ed avviato le analisi, i primi test effettuati su 120 campioni di sangue avrebbero portato alla luce 60 casi di bambini risultati non immunizzati. Nel loro sangue non ci sarebbe traccia degli anticorpi che avrebbero dovuto esserci stando ai registri vaccinali. Nelle prossime ore, in Friuli, si procederà ad analizzare le altre 80 provette di sangue raccolte.
Il campione di minori analizzato dalla task force di medici ed esperti della Asl 3 non è stato scelto a caso, i 200 bimbi che hanno partecipato all'analisi anticorpale tra martedì e venerdì hanno tutti effettuato con l'assistente sanitaria Petrillo ben tre vaccinazioni: esavalente (difterite-tetano-pertosse, polio, hib, epatite B), anti-meningococco e il vaccino Mpvr (morbillo, parotite, rosolina e varicella). A Treviso quest’ultimo vaccino, essendo somministrato in tenera età e senza richiami, è stato quello che l’Asl2 ha usato come test per verificare con ragionevole certezza il fatto che le profilassi registrate non fossero state fatte. Non è escluso che nel monte di prelievi fatti dall’azienda sanitaria friulana sia ancora il vaccino Mpvr a fare da discrimine.
Se i test verranno confermati e i risultati finali evidenziassero altri casi l’Asl friulana potrebbe trovarsi di fronte un problema gravissimo. Secondo le stime date dall’Asl friulana (non appena allertata dall’Asl 2 di quanto era emerso nei confronti della sua ex dipendente) sarebbero 6.000 le persone vaccinate dalla Petrillo.
Se la mancanza di vaccinazioni fosse confermata prenderebbe forza la tesi sostenuta dell'Usl di Treviso che per prima ha denunciato l'operato dell’assistente sanitaria. Dal Friuli la donna si era trasferita a lavorare alla Madonnina dopo un periodo di mobilità, chiesto per assistere il padre malato. (Si tratta di Gerardo Petrillo, pranoterapeuta e fondatore della onlus ultra religiosa Famiglia di Nazareth a Spresiano.) Al dipartimento di Prevenzione di Treviso la Petrillo ha seguito 500 bambini tra gennaio e giugno 2016. Dopo una prima archiviazione avvenuta l'anno scorso, la Procura della Repubblica ha riaperto il caso alla luce dei nuovi elementi prodotti dall'Usl 2 che ha effettuato a inizio aprile dei test anticorpali confermando che su 25 bimbi vaccinati per il morbillo dall’assistente sanitaria, 21 non avevano sviluppato anticorpi, mentre altri 25 non vaccinati da lei era tutti positivi al vaccino. A Treviso la raccolta di nuove prove alla presenza dei Carabinieri del Nas è iniziata venerdì con la convocazione di una cinquantina di bambini vaccinati contro il morbillo nel periodo in cui operava la Petrillo.
Il materiale biologico raccolto verrà comparato con altrettanti campioni di pazienti assistiti dalla Petrillo.
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