«Edifici storici abbattuti per fare condomini Cambiate regole»
Tutela del territorio. Ma anche della memoria. Compresa quella legata agli edifici storici della città, anche se alcuni di essi magari non hanno ancora raggiunto l’“anzianità” necessaria per essere posti sotto tutela. Il caso della villa Liberty di Fiera, la Casa dell’Americano, che rischia di essere abbattuta – anche se la protesta popolare, e la seguente presa di posizione del sindaco Conte, pare abbiano frenato il progetto che prevedeva al suo posto la costruzione, grazie al Piano Casa, di un moderno condominio – ha portato alla ribalta un tema caldissimo, appunto quella della tutela dei vecchi edifici di valore.
villa van den borre
Esempi concreti di tali edifici che sono stati rasi al suolo negli ultimi mesi a Treviso li fa Coalizione Civica con un’indagine di Gigi Calesso. Partendo da villa Van den Borre: «Si trovava in strada del Mozzato e dallo scorso luglio era noto che, nell’ambito di un progetto edilizio permesso dal famigerato Piano Casa della Regione, sarebbe stata abbattuta per lasciare spazio al complesso residenziale Corte Verde», incalza Calesso, «La villa era stata edificata negli anni 20 secondo il gusto architettonico neoromanico molto apprezzato in quel periodo. Era caratterizzata da facciate in laterizio e cotto e dalla presenza di una loggia e di finestre ad arco. Ma adesso la villa non c’è più. Abbattuta. Con ogni probabilità, verrà sventrato anche il parco in cui era inserita, in cui sono presenti numerose piante centenarie di alto fusto, per fare spazio ai nuovi edifici previsti nella Corte Verde: il suolo consumato aumenterà di molto rispetto a quella della villa abbattuta. Come è noto, infatti, la normativa vigente del Piano Casa vigente fin al 2019 consentiva, oltre all’aumento dei volumi, quello dell’area edificata. Il permesso di costruire della Corte Verde, infatti, risale al 2018».
«il comune che fa?»
Pur essendo la notizia dell’intervento edilizio nota fin dallo scorso luglio, il sindaco Mario Conte, «che pure oggi garantisce vincoli e salvaguardia per la Casa dell’Americano», non pare essersi interessato di villa Van den Borre: «Visto che l’edificio era quasi coevo della Casa dell’Americano», incalza Coalizione Civica, «come mai il sindaco non ha ritenuto di intervenire per salvaguardarlo? Visto che ama parlare di “dialogo” con i proprietari immobiliari, perché non ha dialogato anche con chi realizzerà la Corte Verde? Certo, in questo caso il permesso di costruire c’è già ma se il sindaco ritiene che gli edifici realizzati all’inizio del secolo scorso siano degni di tutela ed è determinato a tradurre in vincoli questa sua “sensibilità” perché non è intervenuto per salvaguardare anche la villa di strada del Mozzato?».
gli altri casi recenti
Finita qui? No: mesi fa è stato raso al suolo l’ex-acetificio Hummel e Sanson di viale Montegrappa (ex sede Judo Treviso) e solo pochi giorni fa è stata rasa al suolo villa Goppion-Doimo in via della Liberazione. E la stessa fine ha fatto la villetta anni 20 di via D’Azeglio «all’interno di un piano edilizio modificato rispetto alla impostazione iniziale – il sindaco afferma di essersene interessato – ma senza che ciò consentisse di salvare la villa». Coalizione Civica chiede, a salvaguardia del patrimonio architettonico della città «la revisione dei progetti edilizi approvati nell’ambito del Piano Casa e degli interventi di recupero che prevedono l’abbattimento di edifici realizzati più di ottant’anni fa». Anche Italia Nostra prende posizione.—
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso