È morto Aldo Zanin pioniere degli iper Fondò il “Rallye”

Montebelluna. Oggi in Duomo i funerali dell’imprenditore Con i fratelli acquisì l’Anselmi e rilanciò il marchio Mionetto

MONTEBELLUNA. Si è spento all'età di 64 anni Aldo Zanin, l'imprenditore del settore enogastronomico passato dai supermercati ai centri commerciali, dai gelati ai vini con qualche incursione nello sportsystem, dando lavoro negli anni a oltre 700 persone in diversi Paesi.

Il suo nome è legato ai supermercati che oggi in zona portano il marchio Billa, al centro commerciale Tiziano di San Biagio di Callalta, alla Mionetto, alla Mba food technology.

Una vita la sua fatta di acquisizioni e cessioni grazie a un fiuto imprenditoriale che ha preso avvio in centro a Montebelluna dove il padre Ferruccio aveva aperto un negozio di alimentari, primo esempio di piccolo supermercato, che riforniva anche le piccole botteghe dei paesi vicini. Lì a 16 anni Aldo Zanin faceva il garzone di bottega, assieme ai suoi fratelli Giuseppe e Antonio. È in quel negozio che si affaccia su corso Mazzini che inizia un'avventura imprenditoriale simbolo del boom del Nord-Est. Già negli anni Settanta infatti la società di famiglia inaugura i primi magazzini all'ingrosso di alimentari e affini e acquista punti vendita diretti fino ad arrivare a possederne una dozzina tra Veneto, Friuli e Romagna. Creata questa rete, Aldo Zanin coi fratelli decide di cedere i supermercati e gli ingrossi al colosso tedesco Billa. Poi negli anni Novanta, in partnership con un gruppo francese leader del settore si cimenta nella realizzazione di uno dei primi centri commerciali italiani: il Rallye, oggi diventato il Tiziano. Un altro successo e un'altra cessione: la quota del centro commerciale viene ceduta al partner francese e la famiglia Zanin acquista la Anselmi srl, società specializzata in preparati per pasticceria e gelateria artigianale. Viene rilanciata e poi, con il supporto di un fondo di investimento, viene acquistata anche la Montebianco di Pieve Emanuele in provincia di Milano, che produce prodotti simili, e viene fatto confluire tutto nella Mba food technology, che diventerà la seconda azienda europea per fatturato nella filiera della gelateria artigianale e poi viene ceduta alla Ilva Amaretto di Saronno. È quindi la volta dei vini. Entra con i fratelli nella Mionetto di Valdobbiadene, portandola a produrre 9 milioni di bottiglie, e completa la gamma dei prodotti acquisendo la Wi.s.co con i marchi Brotto per i liquori e La Pieve per i i vini locali di media gamma e la Amistani Guarda Venegazzù per i vini pregiati del Trevigiano. Nel 2007 viene colpito da una grave malattia, si divide dai fratelli, cede la Mionetto spa al gruppo tedesco Henkell und Soehnlein.

Gli anni successivi sono costellati da interventi chirurgici e terapie, ma partecipa ugualmente, quando le condizioni di salute glielo consentono, a società di diversi settori, dal coating industriale alla consulenza aziendale, allo sportsystem in Northwave e Spyke, assieme alla figlia Manuela. È stato inoltre consigliere fidato di sacerdoti e vescovi per le attività economiche e autore di grandi donazioni a ospedali, enti, congregazioni religiose. Ha lasciato la moglie Cristina, i figli Andrea e Manuela, i nipotini, i fratelli.

I suoi funerali saranno celebrati oggi alle 15,30 nel Duomo di Montebelluna.

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