Delitto Ceschin, scarcerato l’intermediario Beltre Guzman

I giudici della Corte d’Assise: «Misura da ricalibrare alla luce di quanto emerso». Ora avrà l’obbligo di dimora e di firma giornaliero

Marco Filippi


È stato scarcerato Juan Maria Beltre Guzman, 44 anni, uno dei dominicani finiti in carcere per l’omicidio di Margherita Ceschin, la pensionata di 72 anni, uccisa la notte del 22 giugno 2023 nel suo appartamento di via 28 Aprile a Conegliano. I giudici della Corte d’Assise di Treviso hanno accolto la richiesta di affievolimento della misura, avanzata all’udienza di giovedì scorso dal suo legale, l’avvocato Fabio Crea. Beltre Guzman era in carcere dal 25 luglio del 2023, quando scattarono le prime misure cautelare anche nei confronti di Enzo Lorenzon, l’anziano imprenditore vitivinicolo di Ponte di Piave considerato il mandante dell’omicidio dell’ex moglie, e il connazionale Sergio Antonio Lorenzo Luciano, che con il fratello Joel (pentito e reo confesso) e Mateo Garcia “Molongo”, fece parte del terzetto di sicari che uccisero Ceschin. Il presidente della Corte d’Assise che ha firmato l’ordinanza di scarcerazione, il giudice Iuri De Biasi, sottolinea: «Sotto il profilo strettamente cautelare - osserva De Biasi - la misura va ricalibrata alla luce di quanto emerso in ordine al ruolo del Beltre Guzman e alla sua documentata condizione di salute di stabile radicamento sul territorio».
Beltre Guzman, dunque, esce dal carcere ma avrà altre misure in atto ossia l’obbligo di dimora nel comune di Treviso e l’obbligo di firma giornaliero alla stazione dei carabinieri di Treviso. Soddisfatto il suo legale, l’avvocato Fabio Crea: «Si, sono particolarmente soddisfatto per la scarcerazione di Guzman. Ciò non soltanto per la scarcerazione in sé, ma per il fatto che sia stato rimesso in libertà nonostante, allo stato, la Corte di Assise abbia ritenuto di mantenere nei suoi confronti intatta l’accusa di concorso in omicidio volontario premeditato. È evidente che la Corte, in questo momento, ha ritenuto di valorizzare alcuni elementi positivi riguardanti le esigenze cautelari, adottando una decisione in linea con i principi costituzionali e normativi di adeguatezza della misura cautelare diversa da quella carceraria».
Guzman ha già alle spalle una condanna a tre anni di galera per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Infatti, il 22 luglio del 2023, giorno in cui scattarono le misure cautelari in carcere per i principali protagonisti dell’inchiesta, nella sua abitazione di Treviso, durante la perquisizione, furono sequestrati oltre due etti di cocaina, con bilancini di precisione e materiale usato per il confezionamento.

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