Dal volley al cinema, la vera storia del campione Max

Vi ricordate Max Di Franco, giocatore della Sisley degli anni d’oro?
Grazie ad una lettera scritta alla società, iniziò l’avventura di un ragazzino, venuto da Sommatino, un piccolo paese della Sicilia.
Il provino sostenuto fu positivo e da quel momento, grazie ai sacrifici e alla passione, si avverò il sogno che lo portò a calcare i parquet dell’Italia che conta nel mondo della pallavolo: la Sisley Treviso, Parma, Montichiari dove nel 2003 Max fu nominato Miglior Muro del Campionato Italiano. Poi Modena e Perugia dove giocò tre anni di altissimo livello, raggiungendo obiettivi che a inizio carriera sembravano chimere.
Dopo 23 anni di carriera, lo scorso dicembre Max ha annunciato il suo addio alla pallavolo. Ha chiuso il contratto in corso con la VBA Olimpia di Sant’Antioco e voltato pagina. Una decisione sofferta, come tutti i grandi amori, ma ora Max ha conosciuto una nuova compagna di vita e la sta corteggiando. Di Franco guarda al futuro sognando di fare un film sulla sua storia. Un traguardo ambizioso ma come dice Max “con la forza della volontà arrivi sulla luna”.
Dopo i successi ottenuti con il cortometraggio “Il bambino che sogna” e con il romanzo autobiografico scritto insieme a Lillo Cafieri ed edito da Galassia Arte, la vita di Max diventa un’opera cinematografica che parla di determinazione, di riscatto sociale, di anni di sudore e di passione. “Race for life - La vera storia di un campione” è il titolo del film patrocinato dal Coni, che sarà diretto da Luciano Fontana e che vedrà come protagonisti attori hollywoodiani. E’ un film sulla pallavolo, ma non solo. E’ la storia di un bambino che ha dei sogni e tanta voglia di arrivare. Un bambino riservato, timido,ambizioso, cresciuto in un contesto socio-culturale arretrato che gli va stretto. Bullizzato dagli amici per il suo aspetto fisico e animato da un sentimento di rivalsa che lo porterà a coronare il sogno di diventare un campione. E’ la storia di Max Di Franco ma allo stesso tempo è il percorso di un ragazzo qualsiasi che sfrutta ogni traguardo come una nuova partenza. “Sono fatto così. Sognavo da bambino di giocare in serie A e ci sono riuscito”,dice Max. “Quando mi sono messo al computer di notte per scrivere la sceneggiatura del film, mi sono detto “io inizio, poi vediamo se c’è qualcuno disposto a darmi una mano”. Siamo stati al festival di Cannes e nel giro di mezz’ora abbiamo firmato un contratto. In quel momento ho realizzato che questa storia piace davvero”. Un film che punta a dare un segnale forte in un’epoca in cui i giovani faticano a rincorrere i loro sogni. Da qualche mese è iniziata la pre-produzione che ha portato anche al contratto di distribuzione mondiale con la statunitense New World Cinemas e ai primi sopralluoghi. “Siamo già stati alla Ghirada, sede del Sisley dove sono cresciuto, e i responsabili si sono detti entusiasti dell’idea. Le riprese avverranno tra l’Italia e Los Angeles, ma la strada da fare è anocora parecchia”. Il compito più difficile sarà quello di reperire i 3 milioni di budget per la realizzazione: un’operazione non semplice, ma per iniziare dovrebbero essere sufficienti circa 150 mila euro, da integrare durante le riprese attraverso sponsorizzazioni e investitori esterni”. Di Franco sta lavorando alla costituzione della società che produrrà il film e di cui farà parte anche l’ex azzurro Simone Rosalba, oltre ad Anna Cupello.
Inoltre dal mese scorso si è ritirato in Sardegna dove sta avviando un ristorante al porto turistico di Calasetta.
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