Cosmo, sarà vietato trattare l’amianto

Sull’ex cava di Castagnole il vertice istituzionale dà ragione al comitato che contesta la ditta
PAESE. La Cosmo Ambiente non potrà trattare l'amianto all'ex Cava Campagnole.È quanto stabilito dal vertice andato in scena lunedì alla presenza di Comune, Arpav, Uls 2, Provincia, Regione e Carabinieri forestali. La riunione dei diversi enti, la cosiddetta Conferenza dei Servizi indetta dal sindaco Francesco Pietrobon, infatti, doveva stabilire se e come il piano di smaltimento dei rifiuti rinvenuti presentato la scorsa estate dalla Cosmo di Noale - la ditta che ha rilevato l'area della Cava, attualmente sotto sequestro per il ritrovamento di alcune tonnellate di materiali derivanti da scarti industriali, con frammenti di amianto - potesse essere o meno accolto.Un piano che, come prevede l'iter, è arrivato dopo l'ordinanza con cui il sindaco aveva obbligato la Cosmo allo smaltimento del materiale portato illegalmente nell'ex cava di via Veccelli a Padernello.


Il tutto mentre negli ultimi mesi un comitato di cittadini che risiedono nella zona, oltre ad aver avviato una raccolta firme contro la conversione ad area industriale della cava, aveva scritto alle diverse autorità per chiedere di bocciare categoricamente la proposta della Cosmo. E così è avvenuto. «Lo pseudo progetto di vagliatura sul posto dell'amianto non è stato preso in considerazione» spiega il primo cittadino Pietrobon, «Come amministrazione abbiamo mantenuto ferme le nostre posizioni così come previsto dall'ordinanza e gli altri enti si sono accodati. Non c'è nessun'altra possibilità: la ditta ha l'obbligo di portare via l'amianto». Un'operazione che scatterà non appena la Magistratura darà il proprio via libera agli interventi. «È stata inviata una comunicazione alla ditta informando che il loro progetto non è stato accolto», prosegue Pietrobon, «dovranno presentare una dichiarazione in cui confermeranno di smaltire direttamente l'amianto presente e poi servirà l'ok dell'Uls. Non dovrebbero esserci altri intoppi».Una delle questioni che più preoccupava i residenti, insomma (l’amianto si disperde nell’aria e nell’acqua e , come noto, è altamente cancerogeno), è in via di risoluzione ed entro la primavera l'amianto dovrebbe sparire dalla Campagnole seguendo tutte le procedure del caso.Ma gli altri fronti, su tutti quello che porterà l'area in questione a divenire industriale, restano aperti. «Posso capire il dirimpettaio dell'area, ma le zone industriali sono nate per dare benessere», chiosa Pietrobon, «troveremo il giusto compromesso e terremo conto di tutte le esigenze. Troveremo i correttivi per mettere in sicurezza viabilità e piste ciclabili».
(a.b.v.)


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