Corsa all’alberghiero: numero chiuso

Troppi alunni e poco spazio all’Alberini. Il preside uscente Lorenzon: «Richieste di iscrizione anche da fuori regione»
Di Laura Canzian

Troppi alunni e troppo poco spazio per ospitarli. Così l’istituto alberghiero «Alberini» di Lancenigo ha dovuto fare selezione fra i neo-iscritti in base a criteri geografici, temporali e presenza di fratelli già studenti della scuola.

A essere rimasti fuori sono stati cinquanta ragazzi di terza media a febbraio, ossia al momento del primo termine per l’iscrizione, e altri venti nei mesi successivi. In tutto gli alunni delle prime selezionati sono trecento, divisi in undici classi (cinquantotto sono invece quelle complessive nella scuola alle porte della città). Una in meno rispetto all’anno scorso, proprio per garantire maggiore spazio alle classi esistenti e un più facile accesso ai laboratori.

«Da anni adottiamo questo metodo», dice il preside della scuola, in dirittura di pensione, Pietro Lorenzon, «sfruttiamo già diverse aule del Centro di formazione professionale che si trova nel nostro stesso polo scolastico di Lancenigo. È una situazione complessa. Abbiamo numerose richieste di iscrizione alla nostra scuola, anche da fuori regione. Questo è indubbiamente un segno di apprezzamento per il nostro lavoro. Ma gli spazi purtroppo sono quelli che sono e di più non possiamo fare».

Tutta questione di edilizia scolastica quindi. Ma in base a quali criteri sono stati selezionati i ragazzi?

Innanzitutto temporali. Ossia chi ha presentato la domanda a febbraio ha potuto godere di una priorità. Altro criterio di scelta l’appartenenza al bacino di utenza della scuola, costituito da cinquanta comuni della provincia di Treviso e di Venezia. Si va da Treviso ad Arcade, passando per Oderzo, Mansuè e Volpago del Montello. Fra i comuni del Veneziano compaiono Scorzè, Meolo, Marcon e Martellago. Infine la presenza di fratelli iscritti alle altre classi della scuola.

Come l’«Alberini», a dover far fronte all’aumento degli alunni iscritti e alla carenza di spazi con una selezione all’ingresso sono anche altre scuole della provincia. Fra i primi ad adottare i criteri di selezione rispetto al.le iscrizioni sono stati il liceo scientifico «Da Vinci» e il classico «Canova» in città. A seguirli il liceo «Duca degli Abruzzi», uno degli istituti più grandi della regione, che ha sede anch’esso nel capoluogo.

Quest’ultimo però ha adottato un’importante variante. La congruenza del giudizio orientativo dei docenti delle medie con la scelta degli indirizzi presenti nella scuola. Un criterio strettamente «tecnico».Dunque il caso dell’alberghiero Alberini dimostra quanto, in tempo di crisi, molti studenti preferiscano, una volta finita la scuola dell’obbligo, darsi un tipo d’istruzione che punti alla ristorazione o alla preparazione professionale. Di questi tempi, meglio un lavoro più sicuro.

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