Contributi non pagati, soci a processo

SANTA LUCIA Non avrebbero pagato più di 19 mila euro di contributi previdenziali: loro sono i soci dell’azienda di famiglia, la ditta Idrotermica Sicaf di Santa Lucia di Piave che, tra la fine del...

SANTA LUCIA

Non avrebbero pagato più di 19 mila euro di contributi previdenziali: loro sono i soci dell’azienda di famiglia, la ditta Idrotermica Sicaf di Santa Lucia di Piave che, tra la fine del 2006 e l'inizio 2007, con una ventina di dipendenti a carico, fallì. Proprio a quel periodo risalgono gli accertamenti effettuati dall'Inps che rilevò come sugli stipendi degli ultimi 4 mesi antecedenti la data del fallimento, non vennero versati i contributi ai lavoratori. In tutto si tratterebbe di 19.062 euro. Finirono quindi sotto inchiesta i soci della società: la madre Maria Marcon di 72 anni, i tre figli maschi Lorenzo Canzian di 45 anni, il 40enne Donato Canzian, Gianluca Canzian di 34 anni e la loro sorella Silvia Canzian 47enne, difesi dall’avvocato Andrea Zambon. Ognuno aveva delle diverse mansioni in azienda, mentre l'anziana mamma non avrebbe mai lavorato nella ditta pur figurando nella società. Sotto inchiesta finì anche il curatore che all’epoca si occupò del fallimento, successivamente prosciolto, mentre la madre e i quattro figli che gestivano la ditta di famiglia, decisero di presentare ricorso contro il decreto penale di condanna . Ieri l’udienza è stata rinviata per la necessità di nominare un nuovo giudice a cui affidare il fascicolo. La difesa, forte di una sentenza della Cassazione, sosterrà che il reato non è configurabile se le retribuzioni non sono state pagate. In pratica, sempre secondo la difesa, in quei 4 mesi di mancati contributi versati, la Sicaf aveva oramai cessato l'attività e la questione era quindi passata al curatore fallimentare. Gli stipendi sarebbero stati pagati successivamente attraverso il fondo di garanzia, ma oramai la questione non riguardava più i soci.

Serena Gasparoni

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