«Ci resterà il tuo sorriso»: quel banco vuoto all’Isis di Sacile

I compagni di scuola sono attoniti: «È finito tutto così in fretta». La preside: «Intelligente, vivace e piena di idee»

SACILE. Isis Marchesini in lutto: il banco vuoto nella quinta A del professionale-turistico è quello di Elena Brunello. La notizia della sua tragica morte, ieri, ha scosso la famiglia allargata di via Stadio. I 400 compagni dell’Isis hanno pianto Elena, con la dirigente Maria Vita Leonardi e lo staff della scuola.

Le lezioni nel Marchesini avranno il segno del dolore condiviso, oggi, di un affetto profondo: la morte esalta i ricordi, le passioni e l’amicizia. Mani strette, ieri in classe, con gli occhi bagnati di un dolore acerbo e ingestibile, che non va giù.

«Elena era una ragazza solare, intelligente e vivace, «ha ricordato Leonardi, che ha chiamato in presidenza i 21 compagni di classe, «Vivace, vitale e pronta alle amicizie, aveva partecipato allo stage nell’hotel “Le Betulle” di Conegliano con merito. Offriremo un supporto psicologico alla classe e siamo vicini alla famiglia e al padre Francesco, presidente del consiglio di istituto».

Ieri nella scuola di Sacile c'era un'aria di grande tristezza. Per sciogliere il nodo alla gola, ragazzi e insegnanti hanno realizzato un cartellone con foto, pensieri in libertà e la “Canzone per un’amica”, scritta da Francesco Guccini per ricordare una ragazza uccisa in un incidente. «Nei prossimi giorni ricorderemo Elena nell’assemblea d’Istituto», fa sapere ancora Leonardi. «Era una ragazza vivace, ben inserita nella classe. Amava la vita. C'era un gruppo di compagne con cui aveva legato moltissimo».

Anche gli insegnanti sono molto turbati». In aula c’era anche la compagna di banco e amica del cuore Valentina Marin. «Abbiamo cercato di gestire la sua sofferenza e il suo dolore senza entrare nella dinamica dell'incidente», spiega Vita Maria Leonardi. A dar manforte alla classe  le psicologhe del consultorio familiare e della neuropsichiatria dell’Asl. «Sabato scorso ero stata in classe con loro», aggiunge la dirigente scolastica, «per parlare di gita e dell'esame di maturità. Ero stata fino alla fine delle lezioni. Ho un ricordo freschissimo di Elena. Mi ha detto che voleva fare l'università».

I ricordi postati on line e spediti a docenti, amici e sulla bacheca web dai compagni di Elena, sono uno specchio infranto. Dei sentimenti acerbi: sbocciati e “gelati” dall’ala nera della tragedia. I commenti sul web e nella bacheca di Facebook di Elena sono il riflesso di uno strazio. «Non scorderemo mai il tuo sorriso».(f. g.)

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