Chiude il centro che cura l’asma, da Treviso l'appello a Zaia per salvarlo

L’Istituto Pio XII sul lago di Misurina ha i conti in rosso.  Famiglie mobilitate, mamma trevigiana scrive alla Regione 

TREVISO. Per quasi cinquant’anni ha curato migliaia di bambini e ragazzi affetti da asma e malattie respiratorie. Ma adesso l’Istituto Pio XII di Misurina, centro d’eccellenza internazionale per le patologie polmonari, rischia di chiudere per sempre. Le mamme dei piccoli pazienti si stanno mobilitando da tutta Italia per scongiurare la morte della clinica bellunese. Anche dalla Marca si leva l’appello di tanti genitori che alla Regione chiedono di scongiurare la chiusura del centro. Decine di lettere sono in viaggio: destinatario è il presidente Luca Zaia.

L’APPELLO. «Chiediamo alla Regione e al governatore del Veneto di fare qualcosa perché i nostri figli non possono permettersi di perdere un riferimento qual è l’Istituto Pio XII di Misurina. Hanno diritto di respirare aria buona e di curare i loro polmoni malati e le loro allergie» afferma Ilenia Querin, una mamma di Preganziol che armata di carta e penna ha scritto a palazzo Balbi. I suoi bambini di 10 e 12 anni sono asmatici da e sono in cura all’Istituto fin dalla più tenera età. Oltre ad aver trovato giovamento nel respirare aria pulita, in un posto lontano dall’inquinamento della pianura Padana, dove il clima è mitigato dal lago, vengono costantemente seguiti dai massimi esperti in materia. I risultati si vedono.

«Ho conosciuto il centro Pio XII sette anni fa, il mio primogenito aveva l’asma e crisi di broncospasmi continue. Tramite il passaparola sono arrivata a Misurina e mi si è aperto un mondo» racconta Ilenia. La clinica specializzata ha preso in carico suo figlio mettendogli a disposizione le migliori terapie, tanta professionalità e umanità. Poco dopo la stessa cosa è accaduta anche al secondogenito di Ilenia. Anche lui alle prese con tosse continua e nessuna risposta a farmaci e antibiotici che gli venivano prescritti. Ancora una volta Ilenia bussa all’Istituto Pio XII.

«È stata la scelta giusta, mio figlio era ormai in una situazione critica, è stato ricoverato per otto giorni, un paio sotto ossigeno. Ho trovato specialisti molto competenti che sono stati in capaci di curare la sua asma in modo efficace» prosegue la giovane mamma.

Per quaranta giorni l’anno, grazie all’autorizzazione della Usl, i suoi figli vengono ricoverati nel centro per effettuare i check up periodici con assistenza 24 ore su 24 da parte di una équipe dedicata. Funziona che mamma o papà fanno da accompagnatori ai bambini, pagano vitto e alloggio e intanto stanno accanto ai loro figli per seguirli nelle terapie.

Nel caso di ricoveri più lunghi la struttura è attrezzata per consentire ai piccoli pazienti di non perdere l’anno scolastico, grazie alla convenzione con le scuole di Cortina. Come Ilenia altre centinaia di genitori fanno riferimento al Pio XII. Arrivano da tutta Italia e stanno scrivendo anche loro a Zaia «Non potete far morire l’Istituto» la voce unanime che si sta levando dalle famiglie.

LA STRUTTURA. L’Istituto Pio XII è una realtà di riferimento che dal 1970 eroga terapie e cure contro gravi disturbi respiratori, malattie bronchiali croniche e allergie serie che colpiscono bambini e ragazzi. La decisione di chiudere i battenti entro la fine dell’anno è stata annunciata dalla proprietà, in capo alla diocesi di Parma, e comunicata alle organizzazioni sindacali del Bellunese.

La motivazione addotta: bilanci in profondo rosso per via di una annosa carenza di pazienti che ha reso insostenibile il mantenimento della struttura affacciata sul lago di Misurina. Ma per i sindacati locali dietro al disastro nei conti del polo sanitario ci sarebbe una sbagliata programmazione da parte della Regione per quel che riguarda le indicazioni per dirottare i pazienti al polo specialistico. L’Istituto, seppure privato, è infatti convenzionato con il sistema sanitario regionale che si rapporta a sua volta con gli ospedali pediatrici del territorio.

Non si capisce infatti come il numero di pazienti afferiti a Misurina sia progressivamente calato, mentre il numero delle patologie respiratorie in età infantile è dato in costante ascesa. Solo in provincia di Treviso si stimano 25mila bimbi con disturbi respiratori dovuti principalmente allo smog. Il dato è stato fornito dall’Associazione Culturale Pediatri (ACP) nell’ottobre del 2018.

Le malattie correlate all’inquinamento dell’aria colpirebbero in forma più o meno lieve 1 baby paziente su 5. In ascesa anche il rischio di sviluppare nel corso della vita forme allergiche, legate a pollini, polveri e acari. «Confidiamo che la Regione ci aiuti a salvare l’Istituto Pio XII» conclude Ilenia dando voce a tanti genitori «questo centro e i suoi medici hanno salvato la vita ai nostri figli e ora li sta aiutando a vivere una vita normale. Vi preghiamo: non chiudetelo». 


 

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