Chiude anche Posocco Hi-fi Il Quadrilatero, un deserto

Dopo 40 anni alza bandiera bianca la storica rivendita di dischi del centro «Colpa di Steve Jobs». Ma l’Ascom rilancia: «Affitti cari e centri commerciali»

VITTORIO VENETO. Posocco Hi-fi abbassa per sempre le serrande. Chiude un altro storico negozio in centro città. Ed è De profundis al Quadrilatero. Dopo 40 anni alza bandiera bianca la rivendita di dischi dove generazioni di giovani vittoriesi hanno formato i loro gusti musicali. «Tutta colpa di Steve Jobs», lamenta il titolare Gianmarco Dal Cin, «da quando è stato lanciato iTunes i ragazzi non comprano più dischi e cd. Scaricano le canzoni direttamente sullo smartphone».

«La colpa è anche della politica», rilancia Michele Paludetti, presidente dell’Ascom, «se si danno concessioni per i centri commerciali non ci si deve poi stupire che i negozi cittadini chiudano». Dal Cin aveva rilevato la gestione solo tre anni fa. Quando già c’erano le prime avvisaglie di un mercato che stava cambiando. Non sono bastate le promozioni per gli studenti, né riuscire a reperire cd e vinili rari per clienti appassionati. Neppure Facebook è riuscito a salvare il business al Quadrilatero. L’ultimo “post” è desolante: “Fuori tutto”. «È finita la poesia dell’ascolto», dice rammaricato Dal Cin, «i ragazzi di oggi non indossano più grandi cuffie hi-fi, non chiudono gli occhi mentre ascoltano, stringendo tra le mani la copertina del disco. Ha iniziato Napster e ha finito Steve Jobs creando l’iTunes e l’iPod». Il “ De profundis” di Posocco Hi-fi è solo l’ultimo atto di una stagione nera per i negozi in centro città. Il Quadrilatero, una volta terra promessa per i commercianti, ora è un deserto di esercizi chiusi. Dramma nel dramma: mentre a Conegliano c’è un turn over di gestori, a Vittorio Veneto quando un negozio va in rosso , la serranda resta abbassata. Succede in Galleria Concordia come nella ormai desolata via Manin. «È devastante vedere un centro città come il nostro con negozi non appetibili», ammette Michele Paludetti. «Riempire gli spazi vuoti non è affatto facile. Affitti e costi di avvio attività scoraggiano ad aprire un negozio o a subentrare a quelli chiusi». Se una volta il centro era ambito, ora non lo è più. Gli affitti sono troppo alti e per ora non scendono. Chi ha ancora coraggio di investire guarda sempre più spesso alle periferie. «È necessario sedersi attorno a un tavolo per trovare soluzioni al caro affitti», propone il presidente dell’Ascom, «Se non calano le pretese è impensabile che si possano occupare gli spazi vuoti. Non so quanto sia conveniente tenere un negozio sfitto a lungo». Intanto però Posocco Hi-fi resisterà fino a fine anno. Poi la musica finirà. Francesca Gallo

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