Caos bus per studenti a Treviso, Mom: «I mezzi ci sono, le scuole creano disagi se cambiano gli orari»

TREVISO. Qui la lettera del presidente di Mom, Giacomo Colladon, che interviene sul caso dei mezzi pubblici per arrivare a scuola
«Il sottoscritto è stato sentito martedì in merito alla gestione dei servizi scolastici a Treviso e ha risposto telefonicamente mentre si stava svolgendo un fattivo incontro del tavolo di concertazione con i Comitati genitori presso la Provincia di Treviso.
Una richiesta specifica e una verifica più puntuale delle informazioni raccolte avrebbe portato all’immediata smentita di quanto affermato dagli studenti. Questi i numeri reali delle navette scolastiche messe in campo all’uscita degli istituti in zona viale Europa a Treviso.
Istituto Mazzotti: 68 classi in uscita alle 11.50, a disposizione 8 bus da 12 metri e 2 autosnodati a grande capacità di carico. Istituto Da Vinci: 7 classi in uscita alle 12.05, a disposizione 2 bus 12 metri. Istituto Palladio: 916 alunni in uscita alle 12.15, presenti 6 bus di 12 metri e 2 autosnodati. Pertanto, nonostante le uscite anticipate e a singhiozzo decise dagli istituti scolastici e attribuibili esclusivamente a difficoltà organizzative degli stessi, la nostra azienda ha messo a disposizione del polo scolastico 20 autobus, di cui 4 autosnodati da 130 posti, per un totale di circa 1.400 posti disponibili.
Forse ci si è dimenticati di uno zero e i 20 autobus sono diventati 2? Le polemiche degli studenti contro Mom sono certe come gli scioperi studenteschi a inizio anno, tuttavia, a difesa della professionalità delle persone che stanno lavorando con grande impegno in questi giorni all’ottimizzazione del servizio, non possiamo accettare di diventare facile capro espiatorio dei problemi organizzativi delle scuole. Come evidenziato nel tavolo di concertazione di martedì, a cui purtroppo non erano presenti i dirigenti scolastici, Mobilità di Marca spa ha chiesto che: le scuole si impegnino a comunicare preventivamente tutte le variazioni di orario per consentire una adeguata programmare del servizio di trasporto; scuole e studenti siano sensibilizzate alla comprensione che gli orari provvisori incidono sull’organizzazione dei trasporti e non sempre consentendo di soddisfare la domanda; di cercare di uniformare gli orari delle scuole in ciascun polo scolastico (esempio viale Europa, San Pelajo, centro) per eliminare le uscite con differenze di 5-10 minuti, che rendono impossibile l’organizzazione di un servizio personalizzato. Ribadisco, la mia disponibilità a incontrare i delegati della Rete Studenti Medi, purché il dialogo sia costruttivo e volto all’ascolto delle esigenze delle varie parti e alla comprensione delle complessità organizzative del trasporto pubblico».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso