Caos blocchi antismog: in provincia di Treviso ogni Comune ha regole diverse

TREVISO. I capoluoghi di provincia della Regione hanno fatto asse – per una volta – allineandosi tutti sulla stessa ordinanza anti-smog. Già di per sé un miracolo vista la gestione in ordine sparso che ha sempre contraddistinto gli anni passati. E fatto salvo chi (come Treviso) è arrivato in ritardo nell’applicazione dei divieti perché non aveva tenuto conto dei tempi per realizzare i segnali stradali, dal primo ottobre tutti i “big” della Regione hanno avviato le limitazioni disposte da Venezia. Ma gli altri? Un po’ alla rinfusa e con molti distinguo. Risultato? Se in una giornata si volesse fare il giro della provincia non basterebbe un manuale d’istruzioni.
I comuni medio grandi
Nella Marca, dopo Treviso, anche Conegliano, Castelfranco e Montebelluna hanno emanato ordinanze anti smog sulla falsariga di quella del capoluogo e degli altri grandi Comuni della Regione essendo sopra i 30 mila abitanti. Non l’hanno fatto Oderzo e Vittorio Veneto, sotto i 30 mila. Lo faranno? Probabile, ma la data ancora non c’è. E come? Chissà. Perché anche tenendo conto dei tre Comuni che hanno dato il via alle limitazioni, ognuno l’ha fatto con distinguo. A Conegliano stop alle auto sì, ma solo per quelle “maggiorenni”, ovvero con più di 18 anni. E nessun limite alle diesel Euro 3. Castelfranco? Il sindaco Marcon spiega: «La città non ha un circuito di trasporto pubblico locale urbano», quindi niente limite alle diesel Euro 3 o 4. Caso a sé Montebelluna dove l’area “no-smog” che è solo quella del centro storico, e il divieto di circolazione nei giorni feriali dalle ore 8.30 alle 12 e dalle ore 15 alle 18. 30 (a Treviso non c’è la finestra 12-15) riguarda i ciclomotori a due tempi di classe euro 0, motoveicoli di classe euro 0, autoveicoli alimentati a benzina di classe euro 0 ed euro 1 e tutti i veicoli diesel di classe fino a euro 2 compreso.
hinterland libero, ma per quanto?
L’anno scorso ci sono stati comuni che hanno siglato l’ordinanza “no-kat” a gennaio, mentre il capoluogo l’aveva già attiva da tre mesi. Quest’anno? Pare si procederà ancora in ordine sparso, sulla base di priorità diverse, o di sensibilità diverse. Casier con Preganziol faranno le limitazioni insieme, nei prossimi giorni, sulla linea guida della Regione «e pensando a tutelare la mobilità degli anziani». Silea: «Pronta nei prossimi giorni, ma continuo a dire che sarebbe molto più incisivo pensare al riscaldamento», dice il sindaco Rossella Cendron. Villorba pare intenzionata a non fare nulla, «con la Pontebbana nel mezzo della città». E difficile dargli torto. L’uniformità? Una chimera.
Gli automobilisti già furiosi
Effetto di questa esasperatissima situazione a “macchia di leopardo”? I sonori mal di testa degli automobilisti che per lavoro o per necessità si devono spostare di comune in comune magari partendo da Treviso (dove per sapere quale livello di divieto è scattato un comune cittadino deve anche tenersi aggiornato con i dati Arpav), per passare attraverso più piccoli Comuni dove il traffico è libero, per poi finire altrove, dove magari il divieto c’è ma solo a fasce orarie, per determinati tipi di auto e così via.
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