Beni culturali a secco: il mosaico del Duomo di Treviso sotto la sabbia

Treviso. L’opera è sepolta dalla sabbia dallo scorso inverno. La Soprintendenza non ha fondi per riportarla alla luce
agostini agenzia fotofilm treviso mosaico piazza duomo
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TREVISO. «Peccato, ci avevo portato degli ospiti e abbiamo avuto l'amara sorpresa che nonostante sia il 26 aprile il mosaico è ancora coperto dalla sabbia. Ma perché non mettono una copertura permanente in plexiglas o vetro?».

E’ l’ultima recensione in ordine di tempo su Tripadvisor del mosaico di via Canoniche, ma così se possono trovare molte altre. E identica potrebbe essere riproposta anche oggi, perché a quasi un mese di distanza una delle testimonianze più straordinarie della Tarvisium è ancora nascosta sotto la sabbia. Eppure le temperature a Treviso sono primaverile da un bel po’.

Tutto è in mano alla Soprintendenza di Padova, che gestisce l’area archeologica di via Canoniche. L’assessore alla cultura Luciano Franchin, come già negli ultimi due anni, ha scritto alla Soprintendenza sollecitando e chiedendo una data in cui il mosaico tornerà ad essere visibile ai turisti. A giorni la risposta dovrebbe arrivare; si spera.

Condizionale d’obbligo perchè negli anni la Soprintendenza sottolineando i tagli avuti per i siti archeologici di Treviso e Oderzo, era stata minacciosa: «La possibilità di scoprire l’area archeologica di via Canoniche, con i fondi a disposizione di questa Soprintendenza, va considerato un risultato non scontato», aveva scritto a Ca’ Sugana.

Qualche settimana fa era stato il consigliere della Lega Nord Giorgio Torresan a denunciare il ritardo con cui anche quest’anno il mosaico sarebbe stato scoperto, dopo un bel po’ di weekend di ferie già andati. E ancor prima era stata la responsabile del Centro guide di Treviso, Lucia Benedetti, che a Pasqua aveva già denunciato «incomprensibile mancata scopertura del mosaico», oltre alla sporcizia presente nello “scavo”.

E scorrendo le recensioni su Tripadvisor emerge lo stupore dei turisti, che portati in via canoniche dalla guida turistica comprata in libreria o dalle informazioni raccolte sul web, si trovavano di fronte alla sabbia. E torna la domanda sull’assenza di una copetura perenne, che permetterebbe di evitare ogni anno la tiritera della sabbia; un progetto che ciclicamente torna ad animare il dibattito, senza diventare mai realtà.

Resta il fatto che ogni anno la scoperta del mosaico avviene più tardi. Nel 2017 fu riportato alla luce ai primi di giugno, e quest’anno non avverrà diversamente. Sia chiaro, i tagli ai fondi ci sono stati eccome. La Soprintendenza li aveva quantificati precisamente nelle lettere a Ca’ Sugana degli anni scorsi. Per la manutenzione ordinaria delle aree archeologiche di Treviso e Oderzo si era passati dai 19 mila euro del 2015 agli 8 mila del 2016. E ancora non si sa se la scure si è abbattuta più pesantemente quest’anno, magari coinvolgendo altri ambiti.
 

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