Asini rasaerba rottamati: schiaffo di Muraro a Zaia

Il presidente della Provincia li manda in pensione dopo dieci anni di servizio. Andranno a brucare in Piemonte: beffato anche Bonet, sindaco di Godega 
Luca Zaia con gli asini rasaerba nel 2005
Luca Zaia con gli asini rasaerba nel 2005

PAESE. Il loro lavoro, alla fine, l’hanno compiuto egregiamente. Magari non saranno stati i migliori rasaerba della storia, ma sicuramente hanno contribuito a tracciare l’ultimo solco tra un’amicizia di vecchia data diventata ora un’acerrima rivalità. L’epopea degli asini sulle scarpate della Postioma vecchia arriva alla fine. Andranno a brucare l’erba in Piemonte, lontano da quel Veneto dove Luca Zaia (l’artefice di quell’operazione di marketing estremo) e Leonardo Muraro (che ama gli animali, ma magari non troppo quegli asini) sono ora rivali alle urne.

Che la loro avventura sulle rotatorie della Marca fosse arrivata alla fine era ormai scontato, ma è il timing della comunicazione a non lasciare indifferenti: in piena campagna elettorale, dopo il salto sul carro di Tosi, Muraro lascia a terra gli asinelli dell’arcirivale. Ok della giunta provinciale il 20 aprile, determina ratificata il 7 maggio e pubblicata ieri. Quasi dieci anni di onorato servizio. O quasi, visto che spesso e volentieri i “trattorini” animali sono stati visti litigare tra loro o, peggio per i contribuenti, lavorare non benissimo lungo la Postumia Romana.

Sugli asini di Zaia (è un marchio ormai indissolubile per il governatore del Veneto, che ne acquistò sei all'Antica Fiera di Santa Lucia per 2075 euro, ora valgono 600 euro all’uno) è rimasta a lungo la spada di Damocle di denunce, esposti alla Corte dei Conti, litigi nelle sedi istituzionali. Con gli ambientalisti in prima fila a denunciarne - ripetutamente - le cattive condizioni di gestione, con buona pace del pastore Luca Pontello. Due sono morti, gli altri quattro sono ufficialmente “in pensione”, anche se solo fino all’anno scorso sono stati impegnati nello sfalcio. Raggiunta l’età della quiescenza, avevano anche trovato una nuova casa: li voleva l’Arep di Villorba. Accordo già pronto, con la Provincia parte attiva.

Gli asinelli rasaerba trovano casa, li adotta Godega
Nel 2004, l'arrivo degli asinelli

Ma a fine gennaio la doccia fredda: Giorgio Palesa, presidente dell’Arep, comunicò che il cda non poteva accettare la donazione. E gli asini? Tra chi si fa avanti per accoglierli c’è anche il Comune di Godega. Il paese natale del governatore. Amministrato da Alessandro Bonet, scudiero di Zaia, che fino all’ultimo avrebbe dovuto essere tra i candidati del Carroccio (poi la lista dei sindaci è andata in archivio, onde evitare pericolosi ricorsi). In Provincia ci pensano, ma tergiversano. Finchè spunta anche la Fondazione “Rifugio degli Asinelli Onlus” di Biella, che si occupa di asini, muli e bardotti e che svolge attività assistite rivolte soprattutto ai bambini diversamente abili e si ispira al lavoro dell’Elizabeth Svenson Trust for Children and Donkeys. Perfetto, si sarà detto qualcuno. Così si è arrivati alle firme, nelle prossime settimane i trattorini finiranno in Piemonte: così Muraro dice addio agli asini di Zaia.

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