Treviso, il pattinodromo resta chiuso fino a sabato (compreso)
La chiusura per rifare l’asfalto e la segnaletica. Lì da venerdì la carovana del Giro d’Italia

Passato il fiume di maglie colorate della Deejay Ten restano, a sorpresa, i divieti di accesso al parcheggio del pattinodromo. La grande area di sosta sotto le mura, chiusa da giovedì scorso per l’allestimento della villaggio di Radio Deejay, doveva riaprire ieri sera dopo le opere di smontaggio di palco e stand. Invece le auto potranno tornare a parcheggiare lì solo sabato pomeriggio, quando la carovana del Giro d’Italia sarà ripartita da Treviso. Retrogusto amaro dopo le dolcezze di un fine settimana di sport e festa da tutto esaurito con oltre 200 mila presenze, un indotto stimati in circa 2,5 milioni.
Il nuovo divieto quando e perchè
L’ordinanza è stata pubblicata ieri mattina «preso atto che il Settore Lavori pubblici deve eseguire un intervento di manutenzione straordinaria urgente del manto stradale dell’area denominata ex Pattinodromo» e che ne ha quindi chiesto la messa a disposizione. I lavori inizieranno probabilmente oggi stesso, e prevedono anche una serie di potature degli alberi che guardano varco Filippini. Tutto perchè nell’area del pattinodromo, venerdì, arriveranno i mezzi della carovana rosa del Giro d’Italia che sabato avrà la sua partenza da Treviso ed ha necessità di un’area logistica dove far fermare camion e furgoni dopo l’allestimento del villaggio del Giro in piazzale Burchiellati. È necessario, ad anni dall’ultimo intervento di pavimentazione, sistemare il grande parcheggio rifacendo asfalti e segnaletica orizzontale. Quale occasione migliore se non approfittare della già avviata chiusura del pattinodromo per la Deejay Ten?
Caccia ad altri posti auto
Il Comune ha quindi deciso di mantenere i divieti che termineranno a mezzanotte di venerdì per quanto riguarda i lavori, per essere confermati fino al pomeriggio di sabato, quando il Giro libererà il pattinodromo. A fare i conti con la proroga della chiusura saranno le centinaia di automobilisti e lavoratori pendolari che già nell’ultima settimana sono stati costretti alla diaspora alla caccia di stalli dentro e fuori mura.
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