Ascotrade raddoppia le tariffe del gas

VITTORIO VENETO
Pioggia di maxi bollette del gas targate Ascotrade. Ed è subito montata la protesta dei clienti. «Una cosa pazzesca – dice inferocita una famiglia di Cison – un costo doppio rispetto all’anno scorso e tre volte tanto di due anni fa. Ho chiesto un appuntamento con l’Asco. Mercoledì mi sentiranno».
Il motivo della protesta ha un nome e cognome: i super anticipi sui consumi. «E’ un conguaglio presunto – spiega il cliente cisonese – quello che ho consumato fino a oggi è ancora inferiore a quanto mi è stato addebitato in bolletta al 15 gennaio. E’ una previsione di consumi davvero eccessiva. Tutti i miei vicini e i negozi della zona sono nella mia stessa situazione».
Il caso riguarda anche molte famiglie del Vittoriese e del Quartier del Piave. Colpa dell’inverno particolarmente freddo che ha fatto sballare le previsioni dei tecnici? Il sospetto dei contestatori è un altro. Molti consumatori si sono convinti che le bollette gonfiate servano a far lievitare i conti dell’azienda madre, l’Ascopiave quotata in Borsa. Più l’azienda risulta incassare e più il valore delle azioni si rafforza.
«Ma Ascotrade non è quotata – ribatte il presidente Stefano Busolin – comunque se ci sono differenze importanti invitiamo i clienti a segnalarle al nostro call center all’800 383800 che provvederà ad attivare tutte le verifiche». La questione del caro anticipi non è però nuova. Era già stata sollevata l’anno scorso. Tanto da arrivare anche nelle mani dell’associazione consumatori. «Non mi risulta che dalle verifiche siano emerse differenze importanti», taglia corto Busolin. A far inferocire ulteriormente i consumatori sono pure i costi fissi addebitati in bolletta: rappresentano ben più di metà della cifra finale. Un lungo elenco di balzelli e di tasse.
«E’ vero – ammette il presidente – il costo del gas incide solo al 35%. Il resto va per la tassazione e i costi di gestione come lo stoccaggio e la distribuzione. Vale per tutte le società che operano nel mercato dell’energia. Lo chiamiamo il costo passante. Di fatto siamo solo i notai della situazione». «All’Ascotrade possono dire quello che vogliono – insiste un cliente vittoriese – ma sono pronto a dimostrare che il mio consumo reale è a tutt’oggi ben inferiore a quello che vorrebbero farmi pagare. La bolletta scade il 21 marzo, ma non intendo pagare neanche un centesimo del gas che non ho consumato».
Intanto dal 1° gennaio è scattato un nuovo aumento del gas.
Francesca Gallo
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