Ascopiave regina della Borsa Il titolo vola sopra i 3 euro

Attesa per i risultati di bilancio e per l’esito della trattativa con il polo brianzolo Aeb Gelsia La corte dei pretendenti, possibile riposizionamento di Amber con un ruolo più attivo a Pieve

PIEVE DI SOLIGO. Vola il titolo di Ascopiave a piazza Affari. Ieri ha sfondato il muro dei 3 euro, chiudendo a quota 3,03 dopo una giornata trascorsa sempre sopra la fatidica soglia (massimo a ,3,05, oltre 276mila azioni scambiate), a parte i primissimi momenti dopo l’apertura di seduta. La crescita sull’ultima quotazione è dell’1,67%, ma è significativo che dall’inizio dell’anno il titolo abbia guadagnato l’11,2%.

Un rally vero e proprio, a colpi di massimi storici bruciati uno dopo l’altro negli ultimi giorni. Non stupisce che la quotata di Pieve di Soligo si è vista incoronata, in questo periodo pure non facile per la Borsa, come una della migliori «piccole ma belle» di piazza Affari, quelle che staccano le cedole migliori per gli investitori. Ma le performance di quest’ultimo periodo possono essere spiegate solo con l’attesa dei dati del prossimo 14 marzo, al traino di una novestrale che anticipava ottime riscontri, e del futuro accordo con la lombarda Aeb Gelsia?

E’ quanto si chiedono tutti, nel quartier generale di Pieve di Soligo, in giorni in cui tiene banco il rinnovo del cda: a fine mese scade il termine per la presentazione delle liste.

Il presidente uscente Fulvio Zugno - chiude il secondo mandato, quando si è insediato il titolo valeva 0,77 € - potrebbe anche venir riconfermato, ma non mancano altre opzioni. Una è il commercialista Nicola Cecconato di area leghista; ma c’era e c’è chi vagheggiava un sogno proibito come Giovanni Zoppas, attuale ad di Marcolin

Per tornare all’assetto economico, gli analisti concordano sul fatto che la febbre attorno alla star di Pieve di Soligo nasca in previsione di annunci molto positivi il prossimo 14 marzo, e in seconda battuta all’esito della trattativa con Aeb Gelsia, polo brianzolo con 200 mila clienti e 242 milioni di fatturato e 1800 chilometri di reti. Peraltro l’intesa non sembra così facile, visto che c’è stata una proroga fino al 30 aprile. Nascerà un’aggregazione industriale che potenzia il ruolo di Ascopiave nella geopolitica del Nord Italia, sull’asse del Lombardo Veneto, fra distribuzione e vendita.

E certo, pesano sia il fattore climatico, che ha fatto aumentare i consumi, che la solidità di Ascopiave per la liquidità senza pari del colosso di Pieve.

Ma poi? I bene informati assicurano che i rumors di caccia grossa al colosso sarebbero scemati – ma i pretendenti sono sempre lì, non solo Hera – mentre potrebbe scattare il riposizionamento di Amber che non ha fatto mistero di puntare a un ruolo più attivo in Asscopiave. Traduzione: un posto in cda, e la presidenza del collegio sindacale? Una partita da giocare con la rodigina Asm, che con il 4,45 siede nel cda dominato da Ascoholding (61,25% delle azioni). Adesso Amber è appena sotto il 3%.

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