Ale tradito dal suo casco schianto mortale a 17 anni

Studente modello dell’Itis Fermi, era caduto in scooter vicino a casa Stava andando in azienda per il primo giorno di stage. «Un ragazzo d’oro»
Di Davide Nordio
Demarchi Bessica di Loria Alessandro Savio
Demarchi Bessica di Loria Alessandro Savio

LORIA. Il cuore di Alessandro Savio ha cessato di battere lunedì notte, poco dopo le 22. Solo un miracolo poteva salvare il 17enne di Bessica dopo il terribile e per certi versi inspiegabile incidente che lo ha visto vittima lunedì mattina quando, in sella al suo scooter, si stava recando a Cassola. Doveva essere il primo giorno dello stage: invano lo hanno atteso nell'azienda. Alessandro intorno alle 7.30 aveva lasciato la sua abitazione in via Verdi a Bessica. In via Baroni, appena qualche chilometro più in là, forse per rallentare per evitare un'auto che stava incrociando un autobus, ha frenato, ma è stato tradito dall'asfalto bagnato. È caduto violentemente, battendo la fronte a terra. I testimoni dicono di aver visto il casco spaccato su un lato per il forte urto. Ed è questo il primo punto di domanda che si pongono gli abitanti di borgo Bodi, richiamati sul posto dall'arrivo dell'elicottero: se il casco era correttamente indossato come è potuto succedere che abbia ceduto così facilmente? Sta di fatto che si è sfilato, lasciando Alessandro senza alcuna protezione. L'altra domanda riguarda la tempestività dell'intervento dei soccorritori: a molti è sembrato che sia trascorso troppo tempo dall'allarme lanciato immediatamente dopo l'incidente e l'arrivo di ambulanza ed elicottero. Le condizioni di Alessandto sono apparse subite gravissime. Dopo essere stato trasferito prima al reparto di neurochirurgia e poi in quello di rianimazione dell’ospedale di Vicenza il giovane purtroppo è spirato in serata, gettando nel più profondo sconforto i familiari, il papà Mario, la mamma Graziella e le sorelle Maria Chiara e Francesca, oltre agli zii che abitano nelle case immediatamente adiacenti a quella della famiglia Savio.

«Un ragazzo buonissimo e amatissimo da tutti», lo ricordano i vicini, «con la passione per le moto. La sua abitazione era frequentata da ragazzi che, come lui, mettevano mano ai motori. Aveva una vera e propria propensione per la meccanica e non era certo stata casuale la scelta della scuola superiore».

Alessandro frequentava il quarto anno dell'Itis Fermi di Bassano, con un ottimo rendimento. E tanti scommettevano sul fatto che prima o poi avrebbe preso lui in mano l'officina di papà Mario. «Un ragazzo d'oro», raccontano ancora i vicini, «l'abbiamo visto l'ultima volta sabato scorso alla sagra della borgata insieme ai genitori e a un amico. A casa stravedevano per lui, anche perché i suoi genitori avevano tanto desiderato un maschio. Non parliamo poi delle sorelle. E lui ricambiava con il suo grande affetto e con il suo senso di responsabilità. Lascerà un grande vuoto tra i suoi familiari e i suoi amici».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso