«Alcol e droga ai giardinetti da anni invochiamo controlli»

CASTELFRANCO. «Bevono alcolici, mangiano e sporcano. Pochi giorni fa abbiamo trovato bottiglie di birra vuote per terra, tempo fa resti di cartine con cannabis». Sono solo alcuni dei problemi che i volontari dell’associazione Quartiere Verdi notano ogni giorno con i loro occhi nella loro sede di via Verdi e nell’annesso parco pubblico che il preside del liceo Giorgione del Nightingale ha segnalato come area in cui sarebbe necessario un rafforzamento dei controlli. «Si tratta effettivamente di un’area sensibile», conferma il presidente dell’associazione Quartiere Pierluigi Brustolon.
Il parco è attiguo al giardino dell’asilo la Casetta Rossa, diviso solamente da una recinzione. «Da tre anni segnaliamo ai carabinieri la presenza di giovani dai 15 ai 20 anni circa, anche italiani, che bivaccano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Fino ad alcuni anni fa chiudevamo i cancelli la sera, poi abbiamo desistito», continua Brustolon, «perché le catene e i lucchetti venivano sistematicamente rotti e la mattina trovavamo tutto aperto». Inoltre, c’era comunque chi il cancello lo saltava: «A questo punto abbiamo deciso di lasciare aperto il parco: avevamo anche segnalato al Comune le criticità, chiedendo l’installazione delle telecamere, visti i danni». Brustolon spiega che, «tra i problemi c’è quello delle scritte e dei disegni che questi giovani ci lasciano sui muri. Mentre puliamo ogni mattina la sporcizia che troviamo, è difficile mantenere pulite le pareti, ridipingendo sempre i muri». Nonostante il parco sia illuminato, la vegetazione lo rende un nascondiglio riparato dagli sguardi esterni. Ma i movimenti di chi entra ed esce sono sotto gli occhi dei residenti, tra cui l’ex sindaco Maria Gomierato: «Capita che mi sia trovata costretta a interpellare i carabinieri, quando vedo situazioni sospette, notando dei giovani che si danno appuntamento al parco fermandosi lì in orari anomali, quando dovrebbero essere a scuola, o a studiare», spiega l’ex primo cittadino, «il passaggio dei carabinieri è utile, nell’interesse degli stessi ragazzi, delle loro famiglie e dell’intera comunità».
Il sindaco Stefano Marcon, pur precisando che l’area «ad oggi non è soggetta a Daspo», assicura che «si tratta di un luogo monitorato costantemente, in cui carabinieri e polizia municipale effettuano regolarmente controlli. Alle forze dell’ordine è capitato di trovare e identificare dei giovani che bevevano al pomeriggio, altri che bivaccano in orari anomali. Il fenomeno è monitorato, e in base agli ultimi report risulta una mitigazione degli episodi». Il primo cittadino, che dopo la sua elezione era andato personalmente a prelevare una siringa al parco C6, specifica che «la soluzione non può limitarsi all’installazione di telecamere, perché nel territorio comunale ne abbiamo 65, con un sistema di controllo tra i più dotati, implementato da 4 nuove telecamere che registrano anche le targhe dei veicoli. Pur avendo un effetto deterrente, non possiamo avere occhi elettronici ovunque».
Marcon è d’accordo con il dottor Pasquale Borsellino: «Concordo con Borsellino, quando i ragazzi arrivano a bere alcolici o assumere sostanze stupefacenti significa che c’è un disagio, dobbiamo continuare a lavorare in sinergia con l’Usl e le istituzioni scolastiche: di recente c’è stata un’operazione di controllo antidroga in una scuola, non con fini repressivi ma in via preventiva, per spiegare ai giovani che assumere alcol o droga fa male». —
Maria Chiara Pellizzari
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