Zenga vede la porta «Ho il fisico di papà ma so come si segna»

TREVISO. Trent’anni a novembre, 1.96, milanese, gioca a calcio e si chiama Zenga. Portiere, si dirà. No, anzi, sta dall’altra parte del campo e fa il centrattacco. È Jacopo Zenga, la punta che con Morbioli dovrebbe portare il alto il Treviso a suon di gol. Esperienze massime in C svizzera (Bellinzona) e C2 (Casale), poi molta serie D ed Eccellenza: in totale 267 presenze e 112 reti. «Il contatto c’è stato a fine giugno, mi ha convinto a venire qui l’importanza della piazza, la categoria conta fino a un certo punto: orgoglioso di essere stato chiamato dal Treviso, per me è un‘opportunità assolutamente da sfruttare». Cognome pesante… «La carriera e i numeri parlano per me, i tifosi trevigiani impareranno a conoscermi per ciò che vedranno, a prescindere dal fatto che uno si chiami Zenga o Rossi». Il Fanfulla è stata la ultima tua squadra. «25 gol in totale. Bella stagione, ho tastato l’Eccellenza veneta grazie alla finale nazionale contro il San Donà, fra l’altro aveva Nicoletti che ora ritrovo qui, ma tutti gli ultimi anni sono stati importanti, in 3 su 4 ho raggiunto la categoria superiore e quando non ci sono riuscito sono arrivato secondo. Spero di allungare questa striscia positiva a Treviso». Dove sono passati tali Toni, Beghetto, Borriello… «Se penso a chi ha indossato la maglia col 9 in effetti mi viene la pelle d’oca. E ci aggiungo il mio amico Andrea Ferretti. Cercherò di farmi apprezzare per le mie doti». Che sono? «Mi reputo un attaccante moderno, nel senso che mi piace dialogare con i compagni senza stare fermo in una zona del campo». L’Eccellenza veneta solitamente è molto dura nonché combattuta. «Sicuramente: il San Donà è stato un avversario davvero tosto, so che mi attende un campionato difficile, sono pronto». Di solito i figli d’arte seguono le orme dei padri: tu no. «E ne sono felice. Lui è stato un grande campione io sono Jacopo: avrò pure il fisico da portiere ma anche da attaccante. E comunque io e Walter siamo totalmente agli antipodi: fra l’altro lui è interista sfegatato, mentre io sono un grande juventino».
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