Volley, tutta la grinta di Miriam Sylla per l'Imoco Conegliano

CONEGLIANO. Più carica che mai, dopo quattro settimane di stop, Miriam Sylla è pronta a tornare in campo con la maglia dell’Imoco e, in estate, con quella della Nazionale per un 2020 ricco di obiettivi.
Prima di tutto come stai?
Bene, mi sto riprendendo con gradualità, anche se non è stato facile stare fuori e vedere le altre giocare».
Qual è stato il problema?
«Il mio ginocchio destro, ma ne ha risentito pure il sinistro... era stato sovraccaricato, anche per le fatiche dell’estate. La testa e il cuore vorrebbero giocare sempre, ma il resto del corpo non era d’accordo; è stata la benvenuta anche questa sosta di campionato, che dovrebbe essere una cosa normale, ma purtroppo il calendario è questo».
A un mese dal trionfo in Cina che ricordi ti vengono in mente?
«L’abbraccio finale con Paola Egonu e noi sul podio con la medaglia mentre cantiamo l’inno di Mameli».
Ti è capitato di rivedere le immagini di quelle partite?
«Le abbiamo riguardate tutte più volte. C’è stata un’azione in particolare, in cui recupero palla a terra e Wolosz mi chiama subito a schiacciare: è stata una grande prova di fiducia nei miei confronti».
All’aeroporto di Venezia, mentre i tifosi vi aspettavano per festeggiare il Mondiale, è uscita prima di voi una scolaresca di ritorno da una gita. Una delle studentesse, senza successo, ha implorato la sua insegnante di fermarsi dicendo “prof, c’è Sylla! Restiamo qui!”.
«Mi fa molto piacere questo episodio. Magari la incontrerò in un’altra occasione»
Com’è il tuo rapporto con i tifosi, coi quali interagisci anche sui social network?
«Direi molto stretto; del resto, come atleta anche della nazionale, sono un personaggio pubblico ed è bello far capire che non siamo irraggiungibili. Mi piace interagire e scambiare qualche pensiero con chi mi segue, quando sono libera da altri impegni. E’ successo che una mamma mi chiedesse di chiamare la figlia per farle gli auguri e l’ho fatto: mi sono messo nei panni di questa ragazzina e ho accettato volentieri per esaudire un suo desiderio».
E tu da piccola chi avresti voluto che ti telefonasse?
«Il mio idolo era Tai Aguero. Ma non avrei mai avuto neanche il coraggio di chiedere una cosa simile. Per mia fortuna poi l’ho conosciuta di persona».
Tra le tue passioni extrasportive c’è la serie televisiva “Il trono di spade”. L’hai seguita fino alla fine?
«No, perché qualcuno mi ha “spoilerato” la puntata finale e mi manca proprio l’ultimo episodio».
In quale personaggio ti riconosci?
«Mi piace molto Daenerys Targaryen; ma credo di assomigliare di più alla giovane Arya Stark per la grinta e la voglia di combattere».
Il tuo libro “Tutta la forza che ho” ha avuto molto successo.
«Forse anche più del previsto, dato che mi arrivano ancora molti messaggi di ragazzine che lo leggono. Sono contenta che lo abbiano apprezzato, perché ho parlato di me come persona, della mia vita. Non volevo raccontare me stessa come atleta, non ho una storia sportiva immensa come Piccinini o Lo Bianco (anche se nel frattempo ho vinto un Mondiale per club!)».
Il 2019 ti ha portato anche uno scudetto, una Supercoppa, il bronzo europeo con l’Italia e altre due finali, perse con amarezza, in Coppa Italia e in Champions League. Non male, no?
«Ci pensavo proprio in questi giorni sistemando un po’ di cose: le medaglie sono qui a casa, in effetti non è da tutti aver raggiunto questi obiettivi. Perché è stato importante anche come ci siamo arrivati alle finali: in Champions stavamo per uscire ai quarti e, anche se le sconfitte bruciano ancora, dobbiamo prendere il buono anche da quelle».
Con l’anno nuovo altri tre trofei in palio con l’Imoco.
«Penso a una cosa alla volta. Il 15 andiamo a Monza e non sarà facile, visto che è in crescita e si è rinforzata».
Domani comincia l’ultimo torneo di qualificazione per Tokyo. Che pronostico fai per le tue compagne?
«Mi astengo. Vorrei che vincessero tutte, ma non si può».
Se in scadenza di contratto con Conegliano. Hai qualche idea sul futuro?
«Non so, io sono una molto particolare, che gioca molto per la maglia, anche quando mi dicevo che difficilmente sarei andata via da Bergamo. E comunque non è questo il momento per pensarci».
Già, c’è un compleanno (25) da festeggiare mercoledì, come Moki De Gennaro (33). Qualche preparativo?
«Nessuno, perché saremo in campo a Trento in amichevole. Festeggiamo giocando, per noi è la cosa più bella». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso