Vezzali: «Bebe Vio è il mio idolo Un esempio per tutti»

TREVISO. Una leggenda vivente, ecco cos’è Valentina Vezzali: 42 anni ed altrettanti ori vinti, fra cui 6 olimpici. Le medaglie totali sono 66: impressionante. Oggi è presidente di Laboratorio 0246, Associazione di Promozione Sociale di Verde Sport che per i più piccoli ha creato in Ghirada il Parco Primo Sport. Vezzali, che siede in Parlamento nelle fila di Scelta Civica, oggi e domani sarà relatore nel convegno Attività Motoria nella scuola dell’infanzia (3-6 anni) in cui saranno presentati i risultati ottenuti dal progetto di ricerca. Ieri s’è riunita l’assemblea dei soci: «Stiamo lavorando bene» dice la campionessa di Jesi «il parco è anche a Roma, a breve a Bologna e Napoli. E spero anche nella mia Jesi: ho due figli di 11 e 3 anni e so l’importanza di avere dei luoghi sicuri in cui giocare, studiati dall‘università di Verona per sviluppare l‘attività psico-motoria dei bambini che troppo spesso stanno davanti alla tv o ai videogiochi. Fra l’altro stiamo entrando anche nelle scuole materne, con opuscoli per insegnanti».
Dal gioco ai Giochi Olimpici. Spiaciuta per il no a Roma?
«Ho fatto scherma per 36 anni in 5 Olimpiadi, sono abituata ad affrontare le sfide e non rinuncio ad un obiettivo prima ancora di iniziare, altrimenti non avrei portato a casa 6 medaglie d’oro. Personalmente conosco bene l’entusiasmo che c’è nei Giochi e ciò che può portare in termini di immagine: è una grande vetrina agli occhi del mondo ed in Italia abbiamo tanto bisogno di cultura sportiva attiva, visto che a scuola lo sport è considerato un’ora di non lezione o da saltare. Le Olimpiadi in Italia potevano essere un rilancio in un paese che oggi ha bisogno di una scossa, anche per far ripartire l’economia. Il Cio ci avrebbe dato contributi, gli sponsor anche, il Made in Italy è fondamentale nel mondo, i giovani si sarebbero potuti avvicinare allo sport per fargli avere finalmente il valore che merita. Ed allora dico che è stata una opportunità sprecata per rispettare l’agenda 2020, che prevede Olimpiadi meno costose: il primo preventivo per Roma era di 13 miliardi, per il 2024 di 5.3, con l’utilizzo al 70% di strutture già esistenti. Peccato. E lo dico da parlamentare: lo sport è un diritto per ognuno di noi ma anche un dovere da parte delle istituzioni mettere a disposizione della collettività degli impianti sportivi».
Spiace anche per una campionessa come Bebe Vio.
«Bebe rappresenta tutto lo sport italiano: ha genitori eccezionali da cui ha trovato la forza di reagire, senza la famiglia io e lei non saremmo nulla. Un esempio per tutti, una ragazza che trasmette energia. Abbiamo bisogno di tante Bebe Vio che insegnino cultura sportiva: Quando era bambina ero io il suo idolo, adesso lei lo è per me».
Silvano Focarelli
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