Super Cecchin impallina Trevigiani e Zalf

Dilettanti. A Castello Roganzuolo la Marchiol non sbaglia mira e piazza al terzo posto anche il velocissimo Marco Gaggia

 

SAN FIOR

Tra i due litiganti, il terzo gode. I «due» sono Trevigiani e Zalf, i super team che l’anno scorso hanno dominato la stagione in Italia. Il «terzo» è Alberto Cecchin, 23 anni, di Lamen di Feltre che ieri a Castello Roganzuolo ha messo nel sacco i due squadroni. Cecchin corre per la il Team Marchiol quest’anno preso per mano da Bepi Lorenzetto, padre dell’ex professionista Mirco che, smessi i panni da ciclista, è entrato subito a far parte dello staff tecnico qualificato con i nuovi arrivi Cristian Pavanello (12 anni alla Rinascita Ormelle), Rudy Lorenzon (ex Caneva), Francesco Benedet e l’ex professionista Marco Zen. Un vagone di esperienza per rifondare il club tra più blasonati in Italia che ha promosso al professionismo gente come Viviani, Scarponi, Guarnieri e lo stesso Lorenzetto. La Marchiol ha girato pagina e ha indossato l’abito da festa a due passi dalla sede di Tezze di Piave nella edizione numero 11 del Gran Premio De Nardi. Il podio è per due terzi della Marchiol: primo Cecchin, secondo il veloce Peron, terzo il trevigiano di Ponte della Priula Marco Gaggia che si è preso la rivincita dopo la caduta di sabato a Santa Maria di Piave a tre chilometri dal traguardo dove l’anno prima aveva vinto.

Cecchin, al secondo anno tra gli élite, ha lasciato la Zalf perché non aveva spazio. Due anni fa aveva vinto due corse a Stallavena e a Loro Giuffrena. Dopo il 2011 a secco, la decisione di cambiare aria. E i risultati si sono subito visti. Se il buongiorno si vede dal mattino... Al settimo cielo - dopo l’arrivo - Lorenzetto, Dal Sie e soci per il primo brindisi al secondo sprint sulle strade di casa proprio davanti a Trevigiani e Zalf arrivate sui saliscendi di Castello Roganzuolo per vincere. Per i due superteam di Marca l’appuntamento è solo rinviato. Il primo della Trevigiani - Daniele Aldegheri - è solo sesto. Aldegheri aveva vinto la stessa corsa due anni fa, il 28 febbraio.

La Zalf ha puntato tutto sul rosso volante di Martellago, Paolo Simion: quarto posto. Ma c’è da tenere conto che il club di Fior e dei fratelli Lucchetta (auguri per i 30 anni sui pedali!) ha rinnovato alla grande l’organico che conta 10 under 21, ovvero la metà dei titolari. Della serie: chi semina raccoglie e la storia a Salvarosa parla da sé.

Ai nastri di partenza della classica d’inizio stagione si sono presentati 102 atleti. In sei se la svignano per una trentina di giri: nel drappello ci sono Mattia Mosole (pimpante dopo essere stato colpito venerdì a Scomigo in allenamento con Coledan, Modolo e Dal Col da un cecchino che ha sparato da un’auto pallini di gomma,ndr) Zambon, Magrin, Marcolina, Marchiori e Cecchinel. Poi tocca a un poker con Nekita, Vaccher e Cecchinel. Ma la Trevigiani vuole rompere il ghiaccio e tappa tutti i buchi. Lo fa, ma senza avere il velocista (Dal Col) nelle migliori condizioni. La Marchiol prende le redini e Cecchin è come una fionda.

Ordine d’arrivo. 1) Alberto Cecchin (Marchiol-Emisfero-Site) 101,2 km in 2h19’34” a 43,5 kmh di media, 2) Andrea Peron (Breganze), 3) Marco Gaggia (Marchiol-Emisfero-Site), 4) Paolo Simion (Zalf Euromobil Désirée Fior), 5) Daniele Cavasin (Generali-Gazzera), 6) Daniele Aldegheri (Uc Trevigiani), 7) Andrea Zordan (idem), 8) Alex Buttazzoni (Team Friuli), 9) Nicola Boem (Zalf Euromobil Désirée Fior), 10) Massimo Coldean (Uc Trevigiani).

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