Benetton Treviso, evitato il conflitto d’interesse tra Scrafton e la moglie
Lauren Jenner, arbitra internazionale designata per la sfida tra i Leoni e Glasgow, ha rinunciato a far parte della terna. Il marito: «Avrebbe potuto creare legittime polemiche»

Alla fine marito e moglie si sono visti allo stadio, ma solo dopo la partita. Lauren Jenner, arbitra internazionale affiliata alla FIR, non se l’è sentita di fare l’assistente della partita tra Benetton e Glasgow, ha assistito alla gara dalle tribune Monigo.
Eppure era stata designata nella terna della gara guidata dal gallese Craig Evans, al suo posto c'era Dario Merli. Impossibile per lei, moglie di Scott Scrafton, poter arbitrare una gara così importante per il Benetton, squadra in cui milita proprio il seconda linea neozelandese, in una giornata in cui l’ex-Hurricanes giocava pure titolare. Un ripensamento dell'ultimo momento, una decisione condivisa dalla coppia e comunicata all'ultimo al board internazionale che, dal canto suo, si è adeguato, chiamando un altro assistente.
Tutti si attendevano di trovarsi di fronte ad un precedente storico, ma l'altissimo rischio che venisse fuori un patatrac era temuto in primis dalla coppia: «Era chiaramente un conflitto d’interesse - spiega Scott Scrafton - Lauren non si sentiva a suo agio e io nemmeno. È mia moglie, non ci vuole favorire, ma se fosse successo qualcosa sarebbe scoppiato un casino; quando è arrivata la designazione ne abbiamo parlato e abbiamo preso una decisione, chiedendo che non fosse lei ad andare in campo. È stato un passaggio particolare, non te lo aspetti, ma non si poteva proprio fare. Pensate se Glasgow lo avesse saputo, ci sarebbero state delle discussioni accese. È venuta lo stesso allo stadio con il nostro piccolo Copper, si è goduta la partita e una grande vittoria del Benetton».
Il gruppo di isolani ha celebrato l’addio di Toa Halafihi con un haka da brividi; oltre a Scrafton anche oltre a Fekitoa, Koroiyadi, Maile e Umaga: «È sempre un momento triste dell’anno, fa parte dello sport che giochiamo, era un segno di rispetto per Toa che ha dato tantissimo al club. È una bella persona fuori dal campo, abbiamo voluto salutarlo in maniera originale. Siamo un gruppo multiculturale, ci rispettiamo tantissimo e vogliamo bene, garantisco che è bello rappresentare il proprio paese distante da casa. In Nuova Zelanda è normale essere spalla a spalla con persone di altre culture, qui accade lo stesso: isolani, argentini, sudafricani, italiani e così via, mi piace molto».
Scrafton sta trovando la forma migliore dopo i due infortuni patiti negli ultimi anni: «Sono contento di trovare lo stato di forma giusto adesso, ho avuto a che fare con due infortuni pesanti negli scorsi anni, ho giocato la mia ottava gara di fila, è bello poter dare il mio contributo ad un club che ha creduto così tanto in me. Sabato abbiamo performato, mentre contro gli Stormers non è andata così ed eravamo delusi, ci siamo allenati bene per prepararci all’ultima gara in casa, abbiamo vissuto un pomeriggio pieno di soddisfazioni. Contro Munster, di fatto, sarà un ottavo di finale: andiamo là e vediamo cosa succede, daremo il nostro meglio e vedremo cosa ne verrà fuori».
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