Squinzi tira la volata all’Uc Trevigiani

Un parterre dei roi per il battesimo della Unione Ciclisti Trevigiani che celebra 100 anni di storia del ciclismo. Un traguardo prestigioso che poche società in Italia hanno già tagliato. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sei ex professionisti e un’ex iridata che hanno fatto la storia del pedale italiano nel mondo (Gimondi, Longo, Amadori, Bontempi, Ghirotto e Fraccaro con Alessandra Cappellotto) hanno tirato la volata alla formazione di papà Remo Mosole. Sono 19 i ragazzi che rispondono alle direttive tecniche di Mirco Rossato, il “sergente di ferro” delle ammiraglie, che divide l'impegno con i professionisti della Bardiani-Csf di Modolo e Coledan e molti altri boys allevati dalla Trevigiani e dalla Zalf.
Nel suggestivo clima della serata tra revival e futuro, ha lasciato il segno l'intervento di Giorgio Squinzi, presidente Confindustria, ma anche sponsor da numerosi anni della Trevigiani con il marchio Dynamon grazie all'amicizia che lo lega a Remo Mosole (Squinzi è il padrone della Polyglass, di Ponte di Piave, ndr). «La Mapei è legata a doppio filo con questo territorio» ha afferma Squinzi «la provincia di Treviso è un punto di riferimento doppio: per il ciclismo e per l'industria. La Mapei ha vissuto 9 anni di gloria nel ciclismo mondiale, ma è ancora legata al mondo delle due ruote con la sposorizzazione di grandi eventi come i campionati del mondo di ciclismo su strada.Il ciclismo è un simbolo del sacrificio che oggi serve per rilanciare l’Italia» ha affermato Squinzi «Se ce la metteremo tutta ce la faremo, perciò … mai smettere di pedalare. E questo è anche il nostro motto in azienda. Lo aveva adottato mio padre (ciclista dal 1928 al 1932, ndr) e da quel tempo di strada ne abbiamo fatta parecchia se dal 1937 abbiamo ottomila dipendenti, 62 stabilimenti in 30 paesi. Ciclismo e lavoro vanno a braccetto perché lo sport è una scuola di vita».
Felice Gimondi va oltre e dedica la vittoria del Giro d'Italia del 1976 al padrone di casa, Remo Mosole. «Quell'anno mi guardavano come fossi già un atleta senza chance, mi avevano definito un vecchietto» racconta il campione bergamasco di Sedrina «invece a Milano sul gradino più alto del podio ci sono salito io. Sì, a 34 anni. Un consiglio ai giovani atleti: prendete confidenza con le gare a cronometro fin da giovani, perché le grandi corse a tappe ora si vincono grazie alle migliori prestazioni delle gare contro il tempo». Simpatico il siparietto tra Felice Gimondi e Renato Longo che sono stati compagni di squadra nella mitica Salvarani.
Dai campioni del passato, ai nostri giorni. Il commissario tecnico della nazionale under 23 Marino Amadori tesse gli elogi alla corazzata che celebra il centenario. «Questo club avrà pure 100 anni» sottolinea il cittì degli azzurri «ma tiene benissimo il passo dei tempi moderni. Come si auspica la Federazione, mantiene la linea delle multidiscipline. E occhio al vivaio, perché uno come Mattia Cattaneo ha tutte le carte in regola per affermarsi anche tra i professionisti. Barbin sabato si è già messo in luce a Laigueglia: era la sua prima gara tra i professionisti ed è un gran bel segnale».
“Guidone” Bontempi ammonisce: «Attenzione, perché correre tra i dilettanti non è più un gioco». Sulla stessa linea patron Mosole che si aspetta un'annata ricca di successi e candida in azzurro per i mondiali di Firenze due suoi puledrini: Dall'Oste e Cirico. Se son rose, fioriranno.
Intanto Mirco Rossato ha già le idee molto chiare: «Sarà difficile ripetersi con molte vittorie perché gli avversari si sono rinforzati» ammette il tecnico di Pozzonovo «ma quest'anno ho un pallino. Voglio vincere la Popolarissima (a Treviso il 17 marzo, ndr) perché da corridore e da direttore sportivo non ce l'ho mai fatta. Sono disposto a rinunciare anche a 20 vittorie per vedere uno dei miei ragazzi sul gradino più alto in viale d'Alviano». Dal Col e Gasparrini hanno le carte in regola per esaudire il sogno di Rossato e gli avversari sono già avvisati: per vincere la classicissima di primavera bisognerà stare a ruota della Trevigiani.
Intanto fioccano le maglie azzurre: Liam Bertazzo e Michele Scartezzini correranno il mondiale su pista a Minsk (Bielorussia) dal 20 al 24 febbraio con Paolo Simion della Zalf. Esordio su strada sabato a San Michele di Piave e alla Coppa San Geo e domenica a Castello Roganzuolo. Auguri per i 100 anni.
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