Sara, la baby-saltatrice che spaventa le grandi

Atletica: oro nella categoria cadetti a Modena per la portacolori (e figlia d’arte) del Mogliano

MOGLIANO. Quando deve salire sul podio è sempre la più piccola. Domenica ha trionfato al meeting interregionale di Modena, saltando 1.60. Ma vanta un personale di 1.66 ed è alta appena 1.62: cioè un differenziale di 4 centimetri, al cospetto di avversarie magari di 1.80. Facendo le debite proporzioni, una baby «Antonietta Di Martino», diventata saltatrice di livello internazionale e recente argento iridato indoor, malgrado un'altezza non eccelsa. E tenendo conto dell'età, 15 anni compiuti in gennaio e quindi ancora in pieno sviluppo, ha tutte le carte in regola per essere considerata l'enfant prodige veneta del salto in alto. Lei si chiama Sara Brunato, risiede a Mogliano ed è nata del '97. Gareggia per l'Atletica Mogliano, fucina di talenti: basti pensare a Giulia Viola o Beatrice Mazzer. Sara è figlia d'arte: mamma Barbara Norello, già campionessa italiana e nazionale azzurra di salto in lungo, all'epoca di Sara Simeoni e Pietro Mennea, è anche la sua allenatrice. «Prima facevo danza, ho iniziato per gioco in quinta elementare, poi è diventato qualcosa di più serio», rivela la cadetta. Il primato di 1.66 risale a due stagioni fa, secondo anno ragazza. Nel 2011, è giunta 4ª ai tricolori. Nell'ultima gara a Modena, prova indoor per rappresentative, ha valicato l'asticella più in alto di tutte. «Una grandissima emozione - racconta - Prima il silenzio e poi quella sensazione unica per cui ti sembra di volare». Non disdegna lungo, ostacoli o pentathlon. Ma è dell'alto che si è innamorata: «Mi piace tanto e spero di farmi strada nei prossimi anni, se l'altezza me lo permetterà... Se mi ispiro a qualcuna? Seguo di sicuro Blanka Vlasic, ma le sue gambe sono lunghissime... Ecco, magari mi avvicino un po' alla Di Martino». (ma. to.)

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