Rugby, il Benetton travolge Connacht e conquista i quarti di Challenge Cup

Un Monigo strapieno spinge la rimonta di Treviso (sotto 0-12) contro gli irlandesi: arrivano sei mete e rugby spettacolo, sabato si può arrivare in semifinale

Massimo Guerretta
La gioia di Niccolò Cannone: il Benetton vola ai quarti di Challenge Cup
La gioia di Niccolò Cannone: il Benetton vola ai quarti di Challenge Cup

Avevate impegni per il sabato di Pasqua? Fate ancora in tempo a disdire. Il Benetton spezza i sogni di Challenge Cup di Connacht (che pure era andato avanti 12-0) e conquista i quarti di finale. Sabato a Monigo nuova tappa di un’avventura fin qui favolosa. 41-19 agli irlandesi, avversari quantomai ostici. Ma questo match i Leoni non volevano perderlo. A ogni costo

E’ il primo aprile, ma con un Monigo così ribollente di tifo (cinquemila? Sì, i primi…) c’è ben poco da scherzare. Lo sa bene Connacht, che ha capito bene l’antifona: se fai prendere ritmo ai Leoni – e ai suoi tifosi – rischi grosso. Per questo la squadra di Galway decide di pigiare subito forte sull’acceleratore, provando ad ammutolire lo stadio trevigiano, gremitissimo. Così prima Oliver viene pescato sulla corsa trovando scoperta la difesa biancoverde, poi è Porch a nascondere l’ovale fino a farlo ricomparire oltre la linea di meta.

Siamo al 17’ Connacht vince già 12-0. Un uno-due che avrebbe messo al tappeto anche Foreman, ma questo Benetton indossa il caschetto e incassa. La resilienza è l’aspetto che gli irlandesi non avevano considerato. Così la spinta del Monigo diventa l’arma in più per la magia di Menoncello (20’) che apre l’autostrada per consentire a Watson prima l’accelerazione vincente e poi una bella scampagnata fin quasi sotto i pali, poi un attacco multifase con uno splendido Duvenage a far girare la squadra a mille trovava scoperta la difesa irlandese sul proprio lato sinistro, con Rhyno Smith (27’) in veronica a schiacciare in meta. Rimesso in piedi il match, il Benetton corona la grande pressione posta nella prima frazione (potevano arrivare altri due colpi grossi) quando l’ennesima giocata di livello del duo DD-Umaga ribaltava il campo fino a trovare Padovani, bravissimo a rimettersi in ritmo nonostante un ovale non perfetto e ad andare a segno (36’) per il punto numero 21, con Umana sempre a trasformare. E Treviso (che ha pure scialacquato un piazzato con Umaga) mostrava denti, unghie e altri strumenti contundenti per fermare il ritmo di Porch e compagni, veri satanassi sui punti d’incontro e dotati di una difesa abituati ad altissimi ritmi. Al fischio di Ridley l’applausometro andava in tilt, e squadre a prendersi un the caldo (ma anche freddo, visto il clima) sul 21-12.

Inizia la ripresa, ma il Benetton è quello bello, senza alcun livido in volto: Brex piazza subito un’accelerata che fa capire a Connacht che arriveranno altri minuti d’inferno, poi quando gli irlandesi sbagliano a risalire il campo, pur tenendo sulla maul successiva, Duvenage apre di nuovo a destra e Padovani è lesto a finire l’azione in prossimità della bandierina. Umaga non trasforma, e comunque il 26-12 non basta mica, come insegna il match di 7 giorni prima con i Lions. Menoncello viene picchiato duro, gli irlandesi iniziano a usare la maniere forti (e l’inglese Ridley, un po’ in confusione, li lascia fare) ma vedere poi Tommy sfrecciare è una goduria per gli occhi: Treviso è padrona del campo e vuole chiuderla in fretta.

E infatti: mischia sotto i pali, Treviso spinge e si prende l’ovale che Umaga trasferisce con un passaggio di 35-40 metri a Watson, abile a tenere l’ovale in campo e quel punto ad atterrare comodamente in meta, con la stessa apertura arrivata dagli Wasps a trasformare il 33-12. Eh, ogni palla recuperata o ogni touche combattuta vede Monigo attivissimo, spellarsi le mani a forza di applausi diventa lo sport del momento, anche per i cambi che Bortolami opera dando minuti anche a Maile e Zuliani. Connacht non si perde d’animo e prova a rientrare in partita con una giocata veloce di Hawkshaw, Treviso difende anche degnamente ma è scomposta e può arrivare a segnare ancora con Porch (con Hackshaw a trasformare per il 33-19).

Però mica facile giocare qui: a ogni palla dubbia, a ogni contatto sporco Monigo riprende a bollire, un catino che aspetta solo altri 20 minuti per esplodere. Di più, Treviso ormai è un treno in corsa, come testimonia l’azione della sesta (eh sì) meta, con Brex a iniziare la giocata con uno stop calcistico, lo sviluppo porta Ruzza e Lamaro a pompare verso Watson, altro calcetto che lo stesso Ruzza raccoglie nell’area più preziosa: irlandesi doppiati, chi l’avrebbe mai detto? Gli ultimi 10 minuti servono a registrare un po’ di turnover in grado di far sobbalzare ancora lo stadio, una bella girandola di cambi e un altro intervento al volto (ma i cartellini, quello rosso magari?) a Menoncello, Eh sì, Ridley se lo va a rivedere al maxischermo, fruga bene nel taschino e fa finire la partita di Oliver (giallo). Umaga (meritatissimo man of the match) chiude i conti guardando i pali (41-19) seguito da un Le-o-ni-le-o-ni che ha accompagnato tutti ben dopo il parcheggio.

Benetton che quindi tornerà già sabato a Monigo per i quarti di finale (contro Cardiff o Sale Sharks) e proverà ad arrivare in territori inesplorati per una squadra italiana: le semifinali di una coppa europea. Si può fare. 

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