Rossetto, l'uomo del Monte
«Io presidente? Non è detto. Intanto penso a tre acquisti»

L’EX NUMERO UNO. Maurizio Michielin, alla sua destra il coach Cristiano Masitto
MONTEBELLUNA.
La bomba è arrivata a segno. Per Mauro Rossetto, fino a ieri presidente del Laguna Venezia (ha lasciato le redini al vice, diventato facente-funzioni) e prima ancora presidente della Muranese, l'affare Montebelluna è chiuso, definito.
E per il «Monte» potrebbero essere in arrivo un po' di soldi freschi, un paio di giocatori di peso e un rilancio che forse Michielin aveva sognato, ma che i cattivi risultati di una squadra troppo inesperta e ora ultima in classifica, non poteva più cercare con capitali risicatissimi. Si è detto anche che dietro l'acquisto del Monte da parte di Rossetto ci potessero essere alcuni trevigiani, cosa che avrebbe fatto saltare la mosca al naso a Michielin. Ma tant'è: quando c'è l'acqua alta, non è il caso di discutere sulla marca degli stivali. «No - replica Rossetto -, non è vero. Siamo tutti veneziani, la cordata è formata da un gruppo di imprenditori-amici veneziani».
Intento finale?
«L'intento, il progetto iniziale, è quello di salvare una squadra che in questo momento è in difficoltà e che merita di non tornare indietro. Il Montebelluna ha una grande storia ed è una bella realtà del calcio veneto. Consideriamo una cosa giusta andargli in soccorso».
Ma sarà lei il nuovo presidente?
«Questo non si sa. Domani (oggi per chi legge, ndr) c'è una riunione decisiva, poi si saprà».
Ci risulta che si sia già autosospeso dalla presidenza del Laguna Venezia: questo preluderebbe ad una presidenza Rossetto, no?
«Non è mica detto. E non so nemmeno se questo si possa fare così, di punto in bianco. Insomma, domani saprete i dettagli».
I dettagli, dice lei. Quindi l'operazione di entrata del vostro gruppo è cosa già fatta.
«Confermo, l'operazione è già fatta. Poi saprete chi sono, che fanno e cosa vogliono fare i nuovi soci del Montebelluna».
Cosa faranno potrebbe non essere un grande segreto: le carenze della squadra sono abbastanza chiare, esiste un problema di giovinezza e inesperienza dell'organico.
«In effetti, sono previste due o tre immissioni di giocatori di livello e di esperienza. I nomi non posso anticiparli»
Molti hanno espresso timori sul fatto che un nuovo azionariato potrebbe preludere allo scippo del settore giovanile.
«Il settore giovanile del Montebelluna è uno dei più importanti d'Italia, ha una lunga storia, vanta nomi finiti in serie A e diventati famosi. Nessuna intenzione di scipparlo, anzi vogliamo esaltarlo, trovando due ex giocatori famosi che si cureranno proprio dei ragazzi».
E il settore giovanile, con i ragazzi di valore ceduti al grande calcio, può diventare il carburante della prima squadra...
«Questo è chiarissimo».
Cambierà mister?
«No, non se n'è nemmeno parlato».
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