Placca l’arbitro Squalificata tutta la squadra

PADOVA. Ha placcato l’arbitro. Per rabbia. Per un insano senso di giustizia sportiva. Per frustrazione. Ma anche perché Claudio Visentin, il suo accompagnatore e per l’ occasione allenatore della squadra dell’Under 16 del Rugby Polesine Orientale di Porto Viro, aveva offerto denaro a chi avesse avuto il coraggio di farlo durante la partita. Boutade o meno, chi era lì, giura che Visentin, indispettito per la direzione di gara, si sarebbe vantato della sua proposta che, scatenando la reazione scomposta e violenta della squadra, ha infangato un intero movimento.
Ha placcato l’arbitro durante la partita giocata domenica scorsa, sul campo dei pari età del Valsugana e la sua azione si è trasformata un una punizione esemplare. Mai vista. Inaudita per una gara di rugby giovanile. Punizione non solo per lui, ma per tutta la società. I giudici sportivi del Comitato interregionale delle Venezie di rugby, infatti, hanno squalificato tutta il XV per un mese. Lui, il placcatore, è stato squalificato per ventitré mesi. Claudio Visentin, conosciuto in Polesine per essere stato anche commentatore di rugby per una tivù privata locale, è stato interdetto fino al 2 agosto del 2015. Un altro giocatore, invece, è stato squalificato per settantatré settimane perché non contento di quello che stava accadendo in campo, ha tentato di sferrare un pugno al giudice di gara appena questi, stordito e confuso dal placcaggio, si è avvicinato alla panchina dei polesani per chiedere se volevano continuare o meno a giocare. In quel momento era appena scoccato il 26’ della ripresa. Il Polesine Orientale stava perdendo tanto a poco e per tutta la gara aveva lamentato ingiustizie da parte dell’arbitro. Ma questo non può essere una giustificazione. Prima ancora che iniziasse la gara, l’atteggiamento dei rodigini è stato subito di scontro, di sfida. Certamente non adeguato a una contesa tra ragazzini: «L’Ads Rugby Polesine Orientale presentava la propria squadra entro i trenta minuti successivi all’orario fissato per la gara», scrivono i giudici, gli avvocati Matteo Rigo, Lorenza Secoli e Mattia Boscolo. Già, perché i polesani hanno ritardato il loro ingresso in campo, motivandolo con un semplice «ci stiamo riscaldando».
Ma è quello che è accaduto dopo il 26’ della ripresa a lasciare interdetti. «Io ero fuori campo», racconta Mirco Grigolon, allenatore dell’Under 6 degli astorini. «A un certo punto ho visto un giocatore polesano correre al centro del campo dove l’arbitro era fermo in attesa della ripresa del gioco e placcarlo. Non ci credevo. L’arbitro? Che c’entra. Di certo non mandano ad arbitrare una partita di quindicenni un arbitro di Eccellenza. E comunque non si può insegnare a contestare le decisioni dell’arbitro. Non sarebbe più rugby». Per la cronaca, al Valsugana è stata data la vittoria a tavolino per 20-0, mentre il Polesine Orientale è stato penalizzato di quattro punti e multato di mille euro per assenza di un allenatore ufficiale in campo, ingiurie all’arbitro e ingresso di persona non autorizzata al terreno di gioco.
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