Pavan, gemelli da Pro 12
Gilberto e Riccardo, venti minuti indimenticabili

RUGBY FAMILY Gilberto (a sinistra in alto) e Riccardo Pavan Sopra papà Franco
Due gemelli che giocano nella stessa squadra. Non è raro: c'erano nel calcio gli olandesi Van De Kerkhove e De Boer, nell'hockey gli svedesi Sedin, in Italia gli Ingrosso nel beach volley. Nel rugby si ricordano i Fedrigo e i Cuttitta e, oggi, Gilberto e Riccardo Pavan, trevigiani a Viadana: i primi della stessa squadra nell'ex Celtic. Gli unici in questa lega prima di loro furono i gallesi Neil e Roddy Boobyer, ma uno a Llanelli e l'altro a Caerphilly.
L'evento è avvenuto sabato negli ultimi 20' di Aironi-Ulster: Riccardo, ala, è partito titolare; Gilberto, reduce da infortunio, è entrato come centro a metà ripresa. I gemelli (eterozigoti) Pavan, nati il 13 ottobre 1986 (dice Gilberto, 10 minuti prima del fratello), sono figli di Franco, ex team manager del Benetton «licenziato» 6 anni fa perché, si mormorò, non estraneo al trasferimento a Parma dei figlioli, che nelle giovanili dei Leoni avevano vinto tutto. «Che finalmente giocassimo assieme era nell'aria - racconta Gilberto - E' stato bello dopo esserci divisi un anno fa: fra noi c'è sempre stato un ottimo rapporto. E fa piacere anche avere questo primato». C'è stato anche un momento in cui in partita vi siete passati la palla? «No, al massimo io sono andato in sostegno a lui: Riccardo è permit player ma è partito dall'inizio, significa che ha fatto una buona impressione. Adesso speriamo di continuare così e raggiungere altri traguardi». Perché non siete restati al Benetton? «Dopo le giovanili preferimmo Parma anche per ragioni di studi universitari. Papà tuttavia non ha mai voluto influenzare le nostre scelte. In Ghirada ci siamo rimasti 5 anni, dall'under 16 in poi in coppia abbiamo vinto tutto. Treviso è casa nostra, ci sono ancora tutti i nostri amici e ci torniamo spesso». Riccardo ricorda che in coppia avevano già giocato a Parma. «Sì, la Challenge, una coppa minore, ma in Celtic in effetti è capitato solo sabato scorso. Giocare assieme, per noi che siamo abituati a farlo da ragazzi, è facile. Io l'anno scorso ero a Roma, poi a Rovigo e adesso ci siamo trovati qua, magari con la speranza di restarci, anche se so che la stagione la terminerò a Rovigo. Ci sarebbe piaciuto continuare a giocare a Treviso, il Benetton fece altre scelte e a noi, che sapevamo a quel livello di avere poco spazio, prendemmo un'altra strada. Però ricordo sempre con piacere gli anni dei campionati giovanili, la classe '86 era un grande gruppo». Di solito tra gemelli possono nascere equivoci: mai capitato nulla? «Beh, c'è gente che ancora non ci distingue. Un giorno la fidanzata di mio fratello lo aspettava di ritorno da un viaggio: ci scambiammo i vestiti, mi misi gli occhiali di Gilberto e le andammo incontro. Lei, finchè non fu a pochi centimetri da me, mi scambiò per lui...». Silvano Focarelli
Piedone e le visioni.
Burton fa sognare il Benetton rugby a Cardiff, mettendo 18 punti (di piede), ma i Blues ammazzano la partita in un battibaleno. Ancora una volta la vittoria in trasferta all'estero si riduce a una breve visione mistica. Senza miracolo.
Diego Segnando.
Lo scorso anno giocammo molto sulla metrica, raccontando il fantasista Torromino con il soprannome di Diego Armando. Visto il suo «presente» con il Savona (gol a 1' dall'entrata in campo) proponiamo un aggiornamento. Diego Segnando va bene?
L'Obliteratore.
Vianello, dipendente dell'Actv, non perde il vizio. Appena tornato al Quinto, lo scorso anno, segnò subito. Passato al Giorgione, ha obliterato il pari con il Mezzocorona. A 1' dal 90' i rossostellati erano ancora in svantaggio.
Paoloni, no grazie.
Tre del Monte anti-Quinto che si reggono a malapena in piedi, con Volpara in aggiunta che sta in campo per miracolo. Ma stavolta il «metodo Paoloni» non c'entra nulla. Alimentazione avariata? Virus? E' giallo. Anzi: erano gialli.
Vedelago e poi muori.
Con la Confraternita del Baccalà in casa e un allenatore che si chiama Scanavin, il Sandrigo doveva fare un sol boccone del Vedelago. Ma il boccone era avvelenato e l'Azzurra ci è rimasta come... un baccalà: 0 a 2.
Foglia di fico.
Il nuovo arrivo Foglia commette un fallo a pochi secondi dalla fine, Rajcevic segna il tiro libero e l'Ekonomac vince con la Marca Futsal. Ok, non è campionato, ma avvertite Foglia di fare meno... il fico.
Diavoli e cesti.
Djordjevic striglia la Benetton. E' bastato un Wafer (quello di Cremona) per mettere in luce le pecche dei biancoverdi. A Sasha è venuto... molto più di un diavolo per capello.
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