OPITERGINA, LA DISFATTA Gasparotto rimette il mandato E accusa: qualcuno ha tradito

Domani sera la resa dei conti nel consiglio dei soci Il diesse: ci servivano giocatori con più fame di risultati
I DOLORI DEL GIOVANE DIESSE Fabio Gasparotto si toglie i sassolini dalle scarpe rimettendo il mandato nelle mani del consiglio della Opitergina
I DOLORI DEL GIOVANE DIESSE Fabio Gasparotto si toglie i sassolini dalle scarpe rimettendo il mandato nelle mani del consiglio della Opitergina
 
ODERZO.
Da domenica sera, dopo la partita di ritorno con il Belluno (2-2), l'Opitergina si ritrova nell'inferno dell'Eccellenza. Ed è Fabio Gasparotto, il direttore sportivo del sodalizio biancorosso, a tirare le somme della disfatta.  
La retrocessione.
«Sulla carta non siamo squadra da meritare la retrocessione, ma per come ci siamo espressi durante l'anno, forse è giusto così. E mi spiego: abbiamo avuto venti volte la possibilità di toglierci da certe situazioni e non siamo mai riusciti. Nei momenti importanti abbiamo sempre sbagliato la partita. In più nelle occasioni in cui certi giocatori dovevano fare la differenza non l'hanno mai proprio fatta. Il calcio è crudele e alla fine paghi. Abbiamo avuto tantissime occasioni per tirarci fuori e non siamo mai stati capaci di sfruttarle».  
Le responsabilità della disfatta.
Il direttore sportivo, da esperto del mestiere quale è, si prende tutte le responsabilità senza tanti giri di parole. «La responsabilità principalmente è mia - afferma Gasparotto - perché le scelte su quali giocatori portare a Oderzo le ho fatte io, in prima persona. Io ho sempre detto che quando si vinceva i meriti andavano condivisi tra società, giocatori e allenatore. Verrebbe facile ora scaricare le colpe. Ma invece non è così. Le scelte le ho fatte io. Se avevo qualche dubbio, quest'anno me lo sono definitivamente tolto. Bisogna cercare gente che abbia fame di risultati e durante la stagione della D questo aspetto è mancato». Non per tutti, ovviamente, ma il calcio è un gioco di gruppo e se non tutti sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda e dura fare risultati.  
La resa dei conti
. La stagione in casa opitergina era iniziata con la conferma di mister Mauro Tossani, quello delle due promozioni. A febbraio la svolta con l'arrivo di mister Stefano De Agostini. Anche su questo tema, il diesse va dritto all'obiettivo: «Il cambio del tecnico, avvenuto di comune accordo per il bene della squadra, come si disse allora, non è servito. Ha dato qualche risultato nella partita con il Kras Repen, poi si sono presentati i problemi di sempre. Mister De Agostini è arrivato quando la squadra era già fatta. Quindi si è trovato a lavorare con un gruppo che aveva già una certa impostazione. L'unica differenza era che mentre all'inizio eravamo dei novellini, con 25 partite alle spalle qualcosa dovevamo e potevamo migliorare. Tutto questo senza imputare nulla al lavoro svolto da De Agostini». Domani sera è stato convocato il consiglio della società delle «furie rosse». Gasparotto si rimette nelle mani del consiglio e annuncia: «Domani sera si riuniranno i soci dell'Opitergina per definire le strategie della prossima stagione. Una retrocessione a volte può essere un punto di ripartenza per progetti ancora più ambiziosi». Appunto.  
Giudice sportivo.
Il match di Belluno è costato 200 € di multa alla società mentre Alberto Pasian ha rimediato tre giornate di squalifica.

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