Montebelluna, SuperPanziera demolisce il record della Pellegrini

MONTEBELLUNA. Le mani a coprire il viso. Le lacrime a scendere inarrestabili. Stupore, incredulità, la felicità dipinta negli occhi. Margherita Panziera ha appena concluso i 200 dorso agli Assoluti Invernali di Riccione (25 metri), fissa il tabellone e quasi non si capacita: 2’03”15, nuovo primato italiano, polverizzato il limite precedente di 2’03”75 stabilito quattro anni fa a Viareggio da sua maestà Federica Pellegrini (2”45 erosi al personale di 2’05”60).
Il pass per gli imminenti Europei in corta di Copenaghen è in saccoccia. E l’ennesimo titolo italiano sulla distanza - nono da senior - passa persino in secondo piano. Il primo record nazionale fra le grandi rappresenta infatti un cambio di prospettiva per la 22enne di Montebelluna, che dopo un paio di stagioni tribolate e il pass per Rio acciuffato per i capelli, conferma quanto di buono si diceva della dorsista dell’Aniene fin dalle categorie giovanili, quando Margherita faceva il bello e cattivo tempo.
Eppure la trevigiana, dopo la finale sfiorata al Mondiale di Kazan 2015, pareva aver imboccato un tunnel di difficile risoluzione. Settecolli, giugno scorso: crono mancato sui 200 dorso per la rassegna iridata di Budapest, la delusione esternata ai microfoni. Panziera risultava però la migliore delle nostre dorsiste, qualificandosi per le staffette.
Il selezionatore Cesare Butini faceva lo psicologo, decidendo di portarla in Ungheria anche per le prove individuali: fiducia ripagata subito con il personale sulla gara prediletta dopo due anni. Ecco lo spiraglio di luce, ecco una nuova Margherita affacciarsi sulla scena del nuoto italiano. La certificazione coincide con i Tricolori in vasca corta, la gioia finalmente da raccontare.
«Questi mesi sono stati duri, l’altura di due settimane fa è servita, ma questo tempo non me l’aspettavo proprio», dichiara la 22enne montebellunese, che fin da subito ha fatto gara di testa, trovando poi sul podio Carlotta Toni (2’07”58) e Giulia Ramatelli (2’07”93), «Stavo facendo bei tempi, ero migliorata pure nei 100, ma non pensavo di esprimermi così bene». Le lacrime non le rigano più il volto, da tempo non la si vedeva così raggiante. «Grazie a Simone, che mi sopporta anche quando le cose vanno male, e alla famiglia», la dedica di Margherita, «All’Aniene che mi dà quello che serve. Alle Fiamme Oro, new entry da qualche tempo».
Simone fa di cognome Ruffini, è fondista azzurro e tesserato come Panziera con l’Aniene. Vinse il titolo iridato nella 25 km a Kazan, la storia d’amore è diventata pubblica alla vigilia dei Mondiali di Budapest. La giornata di gloria si completa con il bronzo nella staffetta 4x50 misti, che ha visto la dorsista montebellunese gareggiare con le Fiamme Oro assieme a Ilaria Scarcella, Silvia Meschiari e Giada Galizi: 1’50”43, scudetto all’Aniene della regina Pellegrini. In precedenza, aveva chiuso sesta i 200 misti in 2’11”74. Ma in corpo c’era ancora l’adrenalina per l'incredibile record italiano. Oggi seconda e ultima giornata della rassegna romagnola. L’allieva di Gianluca Belfiore può regalarsi un altro scudetto sui 100 dorso, dopo aver già ritoccato il personale a fine ottobre. Primo segnale di un inverno finora strepitoso.
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