Mondiale U20, l’Italia cerca un risultato storico: ma va battuta la Georgia

Per l’Italveneto di coach Roberto Santamaria una salutare vittoria con l’Irlanda. Da migliorare i trequarti diretti da Andrea Marcato, neo assistente del Benetton

Pietro Nalesso
Beni e Casartelli dopo la vittoria con l’Irlanda (foto World Rugby)
Beni e Casartelli dopo la vittoria con l’Irlanda (foto World Rugby)

Mondiale U20, a che punto siamo? Non a metà, ma per l’Italveneto di coach Roberto Santamaria le cose stanno andando bene, quasi benissimo. La vittoria contro l’Irlanda ha certificato il trend delle ultime quattro edizioni: una big contro l’Italia cade sempre, dopo l’Inghilterra nel 2022, il Sudafrica nel 2023 e l’Australia un anno fa. E magari i boys in green non sono giganti di questa generazione (secondo ko di fila al cospetto dei nostri), ma uno sgambetto ad annata certifica come il rugby italiano non sia più fanalino di coda a livello mondiale, ma qualcosa di più.

Certo, sarebbe stato meglio avere un altro punticino, magari quello di bonus difensivo sfuggito contro la Nuova Zelanda. A Viadana, invece, Wisniewski ha graziato Milano e soci fallendo la trasformazione del pari, l’Italia è clamorosamente la seconda miglior difesa con 32 punti al passivo, pur con il peggior attacco – per distacco – della competizione con 23 punti segnati (seconda la Spagna con 41).

L’obiettivo, però, è a portata di mano: battendo la Georgia gli azzurrini si metterebbero nel ranking dalla quinta all’ottava, ora sono proprio all’8° posto nella graduatoria generale, dietro ci sono Scozia, Galles, Spagna e proprio i caucasici. Nel medesimo scaglione degli azzurrini ora ci sono Irlanda, Inghilterra e Australia, mentre Nuova Zelanda, Francia, Argentina e Sudafrica si giocherebbero il titolo.

Qual è il miglior scenario per gli azzurrini? Vincere con il bonus, salire a quota 9 punti e scavalcare una tra Inghilterra e Australia (magari entrambe se pareggiano), oltre all’Irlanda nel caso in cui perdesse contro i Baby Blacks.

Lo scenario peggiore? Perdere contro la Georgia e scivolare a lottare per non retrocedere nel Rugby Trophy, arrivando almeno undicesima. Ma se l’Italia vince è almeno sesta: l’Inghilterra è destinata a scappare a quota 10, magari a pari merito con l’Argentina, che gioca lo spareggio per la semifinale con la Francia (ma con 2 punti passerebbero entrambe, togliendo dai giochi una big).

La favorita? Il Sudafrica, straordinario nel secondo tempo contro l’Inghilterra in cui ha lasciato gli avversari con zero punti. Il fanalino di coda? Ad oggi il Galles, ma i dragoni possono scavalcare la Spagna all’ultima giornata della pool. Già, perché le pool contano fino ad un certo punto, è importante guadagnare il massimo dei punti per quando verrà stilata la classifica delle 12 partecipanti, e non manca tanto.

Mercoledì 9 luglio c’è l’ultima giornata, si torna a Verona e Calvisano, l’Italia gioca al San Michele in serata, alle 20.30. Appunti di colore: caldo devastante nel cuore della pianura padana, ma un’altra ondata di spettatori ha avvolto i giovani talenti della palla ovale mondiale dopo i 5.600 del primo turno, soprattutto allo Zaffanella di Viadana.

È azzeccata la formula del “paghi 1 e prendi 3”, con un biglietto si può assistere anche a tre match, dalle 15.30 in poi. Grandi piazze del nostro rugby coinvolte in prima linea, non solo Treviso e Padova, ma un nordest patria del movimento.

Gli azzurrini migliori? Midena e Casartelli ex-Paese e prossimi al Mogliano, Pelliccioli del Petrarca in prima linea, un pack solido soprattutto nella maul, Bolognini del Badia come secondo placcatore del torneo (27).

Difetti correggibili? I trequarti diretti da Andrea Marcato, ex-Petrarca e prossimo assistente di MacRae al Benetton, con un Fasti troppo precipitoso al piede, uno Zanandrea mai abbastanza ingaggiato e un Drago ancora in fase di rodaggio.

I fenomeni in vetrina? Il mediano di mischia sudafricano Hassiem Pead, 4 mete finora, l’ala inglese Jack Bracken, 15 punti nelle prime 2, e il funambolico Rico Simpson dei Baby Blacks, re degli off-loads a quota 10.

Le sorprese? La rimontona dell’Argentina sulla Spagna, dal 7-30 di fine primo tempo al 33-30 finale, lo scivolone del Galles nella ripresa contro la Francia, 0-28 il parziale del secondo tempo, e la quantità industriale di punti bonus, 17 in totale di cui zero per l’Italia. E poi l’haka dei Baby Blacks davanti agli avversari, i Pumitas in festa dopo le vittorie, il cuore della Francia. I primi due turni sono in archivio, ma c’è ancora spettacolo in vista nell’estate di rugby italiana.

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