Padel alla trevigiana, Mediolanum Cup all’Imoco Center

Giocatori e giocatrici tra i migliori 100 al mondo. Nel femminile trionfo di Ortiz-Borrero, mentre il maschile va a Rubini e Martinez

Ubaldo Saini
Le spagnole Perez Ortisz e Borrero, vincitrici del torneo femminile
Le spagnole Perez Ortisz e Borrero, vincitrici del torneo femminile

È stata una settimana ricca di eventi, suspense ed emozioni al CMB Imoco Center, dove si è svolta la Mediolanum Padel Cup. Si sono visti diversi giocatori e giocatrici tra i migliori 100 al mondo, e anche se c’è stata qualche defezione, dovuta al contemporaneo torneo di Bordeaux, il livello complessivo è certamente il più alto mai visto nella giovane storia del circolo trevigiano.

C’erano tanti tifosi, che con un abbraccio quasi fisico hanno circondato le pareti in plexiglas soprattutto del campo 2, dove si sono svolte le finali, potendo quasi toccare con mano i finalisti. Molto apprezzata da tutti quanti sono accorsi al CMB Imoco Center è stata anche l’esibizione domenicale di quattro campioni del calcio italiano: German Denis, Roberto Donadoni, Christian Panucci e Maurizio Ganz hanno dato spettacolo all’ora di pranzo, con “El Tanque” Denis apparso veramente in gran forma.

Il torneo femminile ha visto un epilogo tutto in salsa ispanico-argentina. In semifinale infatti si è fermata la corsa delle azzurre Chiara Pappacena e Martina Parmigiani, vicecampionesse d’Europa e bronzo ai mondiali 2024, sconfitte dalla coppia Perez Ortiz-Borrero, che ha poi vinto il torneo.

In finale, infatti, le spagnole Agueda Perez Ortiz (52) e Marta Borrero (57) hanno superato l’argentina Julieta Evangelina Bidahorria e la spagnola Lara Arruabarrena, rispettivamente numero 37 e 43 del mondo. Ed è stata una partita stupenda, durata quasi tre ore, con Bidahorria e Arruabarrena che hanno vinto il primo set 6-2, mentre nel secondo hanno infilato cinque giochi consecutivi, rimontando dallo 0-4 iniziale.

Spalle al muro, ma sarebbe più corretto dire al vetro, Perez Ortiz e Borrero hanno sfoderato i loro colpi migliori, portando prima le avversarie al tie-break, dove si sono imposte per 7-2. Più agevole invece terzo e decisivo set, con le spagnole sempre in controllo e vincenti per 6-1.

Una vittoria che ha permesso ad entrambe di guadagnare 3 posizioni ciascuna nel ranking mondiale. Un bel traguardo soprattutto per Perez Ortiz, che compirà 18 anni il prossimo 20 luglio.

L’argentino Rubini e lo spagnolo Rodriguez Martinez dopo il trionfo nella Mediolanum Cup maschile
L’argentino Rubini e lo spagnolo Rodriguez Martinez dopo il trionfo nella Mediolanum Cup maschile

In campo maschile, la coppia formata dal siciliano Flavio Abbate (100) e dall’italo-argentino Alvaro Montiel Caruso (99) ha ceduto il passo in finale al duo composto dall’argentino Juan Ignacio Rubini (86) e dallo spagnolo Alonso Rodriguez Martinez (117). Anche qui partita davvero tirata, con gli azzurri che hanno vinto il primo set al tie-break (10-8), e nel secondo hanno salvato due set-point sul 3-5 per poi impattare e portare tutto di nuovo al tie-break, dove hanno prevalso gli avversari (7-3).

Nel terzo e decisivo set, Rubini e Rodriguez Martinez hanno piazzato la zampata vincente al terzo game, strappando il servizio a zero e mantenendo il controllo fino alla vittoria finale. Con questa vittoria, Rubini ha guadagnato 8 posizioni nel ranking, portandosi al numero 78. Un traguardo importante per il diciottenne argentino, futura promessa del padel mondiale.

A presenziare alle finali c’era Piero Garbellotto, presidente Prosecco DOC Imoco Volley – il club che ha dominato la stagione 2024/2025, nonché società proprietaria della struttura che ha ospitato il torneo: «Il padel sta crescendo tantissimo in questo territorio, c’è una grande attenzione. Nel primo anno di attività abbiamo avuto circa 34mila passaggi, su una città di 80mila abitanti, e serviamo un bacino di circa 200mila persone nel raggio di 20 minuti. Siamo molto contenti, anche di come è andato questo torneo: l’organizzazione è stata fantastica, e tantissima gente è venuta a vedere le partite».

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