Matteo e Marzio, gli “zii” senza Tour

Ciclismo: Tosatto e Bruseghin non saranno al via sabato, ma faranno la Vuelta
ptosatto e contadorbr mce_bogus= - SCUDIERO Matteo Tosatto con il capitano della Saxo Alberto Contador
ptosatto e contadorbr mce_bogus= - SCUDIERO Matteo Tosatto con il capitano della Saxo Alberto Contador

Quest’anno non ci sarà. Al via del Tour non ci sarà Matteo Tosatto. Con capitan Contador fermo per squalifica e che rientra giusto per la Vuelta, meglio optare per la corsa spagnola e centellinare le energie. Il Giro d’Italia è già in archivio, senza infamia. «E’ un anno abbastanza interlocutorio, per ora.Ma mi diverto ancora, non faccio brutte figure e il team manager Riis non rinuncia a me. Buon segno». Che il generale Riis sia uno di palato difficile è certo. E che consideri Tosatto il luogotenente perfetto per Alberto Contador è altrettanto assodato. Tant’è vero che a trentotto anni gli hanno proposto l’allungamento del contratto con il team Saxo Bank. «Niente di firmato ancora - ammette - ma me ne ha già parlatoriis, al quale farebbe piacere che corressi ancora per la sua squadra. Il programma dei prossimi mesi è già fatto: Tour di Polonia, Eneco e Vuelta. Gli ultimi due con Alberto. Mi diverto ancora, ho ancora fiato e gambe. Quando non mi divertirò o non ce la farò più, non aspetterò certo che qualcuno mi dica dei farmi più in là. Ancora uno o due anni, ma senza propormi di fare record. Ho una bella famiglia, non sono unoche li butta via e, lo ammetto, mi pagano bene. Non sono costretto a correre».

Non hai la moglie fuggita con il malloppo, insomma...

«Ehm, non so a chi ti riferisci, ma è capitato, certo. No, con la mia signora andiamo in sintonia e la piccola Emma è appena tornata dal mare, dov’ era stata con i nonni. Adesso me la godo un po’a casa».

E di Pozzato che frequentava il dottor Ferrari e rischia di non essere chiamato in azzurro, cosa pensi?

«Preferisco astenermi dai giudizi. Spero che ci siano anche carte a suffragio della tesi dell’uso di sostanze, sennò mi pare un processo indiziario, comunque».

Dall’altra parte della provincia segna il passo anche l’altro trentottenne di Marca del ciclismo pro, Marzio Bruseghin.Neanche lui va al Tour de France con la Movistar.

«Vado alla Vuelta anch’io, adesso mi riposo un po’ tiro a campà, porto mio nipote allo zoo safari di Bussolengo, trascuro di farmi la barba, accolgo amici tra i miei 52 muss in Piadera...».

Matteo Tosatto dice che potrebbe correre un altro anno o due. E tu cosa farai?

«Potrei anche smettere di correre alla fine di quest’anno. Vedrò meglio a... pedali fermi, a fine stagione».

E cosa intendi fare, una volta appesa ma bici al chiodo? Resterai nel mondo del ciclismo o no?

«Veramente vorrei restare nel mondo dell’agricoltura, produrre prosecco, cosa che sto già facendo.... L’olio? No, non ho ulivi come Bettini e Bartoli. Piuttosto potrebbe esserci una soluzione tipo agriturismo. Sempre su in Piadera, magari con una bottiglia sempre in fresco per gli amici e gli asini pronti per far... galoppare i bambini degli amici e degli amici degli amici».

Neanche un trevigiano al Tour, quest’anno. C’è Malacarne, che però di nascita è bellunese.

«E deve andare davvero forte, se una squadra francese lo ha preferito a un francese. I cosiddetti transalpini fanno qualsiasi cosa pur di prendersi una maglia per la loro corsa a tappe. Se Voeckler e l’Europcar lo vogliono in gara...».

Antonio Frigo

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