Marilisa, la primadonna dell’Olimpia

La 23enne allena i più giovani dell’Armani Milano: è la pioniera delle assistenti

TREVISO. Della serie Forse non tutti sanno che, Marilisa Zanini, 23 anni, trevigiana, è la prima donna coach in tutta la gloriosa storia dell'Olimpia Milano. Un bel record: prima di lei nel club più famoso d'Italia solo maschi. Marilisa, da bambina fece parte dei Draghi e giocava a Ponzano con Bianca Rossi: oggi allena gli Scoiattoli, formazione giovanile delle Scarpette Rosse ma, oltre alla passione per il basket, ha anche quella per il ciclismo: sua madre è Tina Ruggeri, valorosa giornalista esperta di due ruote, il moroso è il corridore danese Mikkel Frolich Honore. «A Milano ci sono andata per studiare Beni Culturali alla Cattolica-spiega Marilisa-avrei voluto continuare a giocare, purtroppo un ginocchio me lo ha impedito. Capii che mi piaceva allenare, così iniziai col minibasket alla Canottieri Milano, poi seppi che all'Olimpia cercavano collaboratori per vari eventi durante le gare ed eccomi col MiniOlimpia, il loro settore giovanile che ha l'Armani Junior Program Camp, dove ho fatto di tutto. Poi un giorno mancava un assistente e mi hanno buttato nella mischia: sono piaciuta ed eccomi qua. Ho iniziato a settembre con i 2008-09, abbiamo disputato diversi tornei in Italia, a Siena, Bologna, anche un'amichevole a Oderzo con la Benetton. In particolare devo ringraziare Davide Losi e Davide Destro, responsabili del minibasket, per la fiducia che mi hanno concesso». Capiterà di avere qualche ragazzino vivace. «Certo. Allora penso alle parole di mia madre: Ricordati quando tu facevi impazzire Bianca Rossi...» Gli studi? «Dovrei laurearmi ma l'Olimpia mi sta dando grandi opportunità di crescita e sono super impegnata, nel week end saremo in Svizzera. Insomma devo capire bene quello che voglio fare, i Beni Culturali non offrono molti sbocchi e sinceramente a me piacerebbe un sacco restare nella pallacanestro, ho visto che assistenti donne iniziano ad esserci anche altrove». E sei pure giudice di gara di ciclismo. «Ho fatto il corso a Milano ma per le corse mi hanno trasferito a Treviso. In effetti conciliare ttutto non è facile, ci sarebbe anche la vita privata. Ma io ci provo».

Silvano Focarelli

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