Marangon: «Il Bardolino è come il Real»

Congratulazioni a Mattia Marangon, mediano del Treviso, che ieri ha sostenuto brillantemente a Padova gli esami di teoria e pratica di ginnastica artistica a Scienze Motorie. «Più che altro i problemi li ho avuti con lo sciopero dei treni» sospira «ma alla fine tutto bene». Ora ci si può riconcentrare sul calcio: domenica alle 17 c’è la partita dell’anno, semifinale di playoff con il Bardolino. Ed andare in finale significa in pratica accedere all’Eccellenza. «Essere così avanti a questo punto della stagione è importante, però noi siamo tranquilli, consapevoli delle nostre forze e del lavoro che abbiamo fatto quest’anno. Nelle ultime due gare la fatica è stata parecchia, anche perché abbiamo affrontato due avversari di vertice: impossibile pensare di vincere 4-0, fondamentale era solo portarla a casa».
Il Bardolino è semisconosciuto: occhio alle sorprese.
«Mister Tentoni si è informato, sa come gioca e ci ha spiegato le sue caratteristiche: domenica lo affronteremo come fosse il Real Madrid e giocheremo per vincere».
Tornare al Tenni è chiaramente un vantaggio da sfruttare.
«Un campo che com’è naturale conosciamo nei dettagli, siamo contenti di essere in casa nostra: non che se fossimo stati in trasferta non avremmo avuto tifosi, anzi, ma a Treviso sono del tutto convinto che verrà tanta gente, ne saremmo davvero felici: penso che quest‘anno l’appoggio del pubblico ci sia stato, anche a Godego. Ovvio che se vengono 2 mila persone saremmo ancora più contenti».
Anche perché siamo alla gara decisiva.
«Il Treviso per la verità punta a vincere anche la finale dell’8 giugno, tanto per andare sul sicuro…».
Caldo, fatica, stress: come stiamo a condizione fisica?
«È un’incognita, ma lo sarà anche per loro, che nei playoff hanno sempre fatto i supplementari. Noi tuttavia puntiamo a vincerla decisamente nei 90 minuti».
Chissà se con gol di Marangon: il primo della stagione.
«Speriamo, io ci proverò. Non sono mai stato un grande realizzatore, spero di buttarla dentro almeno una volta».
Chi raggiunge il metro e 89 dovrebbe provarci almeno di testa.
«Di testa, piede, coscia va bene, basta buttarla dentro».
Non ci sarà nonno Josè: La Cagnina si è procurato uno stiramento e addio panchina. Riguardo i titolari, Davide Tentoni dopo aver studiato le caratteristiche dei veronesi, più propensi ad attaccare (dietro hanno centrali piuttosto statici) che a difendere, sta pensando di trasferire la maglia di centrattacco titolare dalle spalle di Bidogia a quelle di Gnago, e quella di terzino destro da Pilotto a Del Papa, immettendo Vio a centrocampo. Sarà la terza battaglia di fila a rischio overtime, se non addirittura rigori, e il mister sta studiando la strategia nei minimi particolari.
Silvano Focarelli
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