In Polonia la pallavolo è lo sport più seguito

di NICOLA NEGRO*
Nelle mie ultime stagioni c’è stata molta Polonia sul mio cammino, non solo per averci lavorato tre anni, ma anche per aver affrontato le squadre polacche nelle coppe europee.
Sono arrivato in Polonia nell’estate del 2010, dopo aver terminato la mia quadriennale esperienza sulla panchina della nazionale turca, trovando un mondo totalmente diverso dal precedente. E la destinazione fu esattamente Sopot, una carina ed elegante cittadina balneare affacciata sul Baltico, confinante con la ben più rinomata e storica città di Danzica, famosa per il suo porto e per aver visto nascere il movimento di Solidarnosc con Walesa. Mi è piaciuta sin da subito la Polonia e il modo di vivere della gente polacca. È un paese che si è modernizzato e sviluppato molto negli ultimi 15-20 anni e oggigiorno sta conoscendo uno sviluppo economico e sociale molto interessante. I ritmi quotidiani sono un po’ differenti rispetto al sud dell’Europa. Lì la giornata inizia all’alba e la sera arriva “presto” per quelli che sono i nostri costumi, soprattutto d’inverno a causa delle poche ore di sole. A Sopot ho trascorso due anni molto belli ed intensi. Il primo anno perdemmo la finale del campionato contro Muszyna, ma la stagione successiva ci prendemmo la rivincita e diventammo campioni di Polonia. Fuori dalla palestra, mi piaceva molto vivere il centro di Sopot o visitare Danzica, passeggiare sul lungomare e frequentare i vari locali. Ma spesso l’unico rifugio possibile erano i grandi centri commerciali perché vivere all’aperto a volte era proibitivo a causa delle temperature che d’inverno raggiungono anche i meno 20/25 gradi. I centri commerciali sono molto curati in Polonia, si possono trovare caffè, ristoranti, cinema e tutti i maggiori servizi. La gente ci trascorrre molte ore in quei luoghi durante i giorni del lungo inverno.
A fine stagione 2011/12 lascio Sopot per Baku, Azerbaijan. Ma il mio destino si incrocia nuovamente con la Polonia l’anno successivo quando sulla panchina dell’Azerrail-Azeryol ritorno a giocare in Champions League, esattamente a Dabrowa Gòrnicza, città mineraria e industriale situata nel sud del Paese, vicino a Katowice. Non avrei immaginato che di lì a pochi mesi mi sarei ritrovato ad allenare proprio in Silesia, sulle rive del lago Pogoria stavolta. E invece a novembre 2013 mi trasferisco a Dabrowa, una località molto differente da Sopot, piccolo e tranquillo, pure troppo rispetto alla mondana e festaiola Sopot. Per il tempo libero non c’erano certamente gli stessi svaghi e attrazioni, ma ho comunque potuto apprezzare molto le città di Katowice e Cracovia.
Il resto è storia recente con il mio ritorno in Italia all’Imoco, ma ancora una volta c’è la Polonia e la mia ex squadra di Sopot sul nostro percorso europeo.
La pallavolo in Polonia è qualcosa di importante, è lo sport più seguito sia in tv che nelle Arene e i tifosi sono molto appassionati. Ho parlato di Arene e non palazzetti perché il fiore all’occhiello del volley polacco sono proprio le decine di impianti ultramoderni da 12-15 mila posti, situati in varie città. Chi ha seguito l’ultimo campionato del mond. o maschile probabilmente saprà di cosa parlo.
A chi dovesse recarsi in Polonia consiglio di assaggiare la cucina tipica locale nelle “karczma”, simili alle nostre trattorie italiane, ma dallo stile montanaro, strutture simpatiche in legno e fieno. È un’esperienza culinaria da provare. Ah, fate attenzione a non esagerare con la vodka!
*coach dell’Imoco
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso