Buona la prima, l’Imoco combatte e vince 3-1 contro la Vero Volley

Finale Gara 1: la Prosecco Doc lascia solo un set a Milano. Poi esce alla distanza ed è addirittura dilagante nel quarto

Alice Chiarot
La gioia dell’Imoco Prosecco Doc dopo un punto (foto LVF)
La gioia dell’Imoco Prosecco Doc dopo un punto (foto LVF)

Gara 1 di finale è della Prosecco Doc Imoco Conegliano. Combattuta ma netta la vittoria ai danni della Numia Vero Volley Milano che, alla distanza ha dovuto cedere al gioco delle pantere, che hanno vinto per 3 a 1 (25-18, 24-26, 25-21, 25-13).

I due allenatori mettono sul taraflex i sestetti titolati. Le pantere giocano con Wolosz, Haak, Gabi, Zhu, Fahr, Chirichella e De Gennaro, mentre Milano schiera il 61 con Orro, Egonu, Sylla, Daalderop, Danesi, Kurtagic e Fukudome.

Nel primo set, è Milano a partire con il piede giusto affidandosi ai colpi di Egonu e a qualche incertezza in difesa delle pantere. Ritrovata la partita a quota 8, la Prosecco Doc ha iniziato a veleggiare nel set portando in campo la propria esperienza e le abilità delle proprie attaccanti.

Una ricezione perfetta migliore delle avversarie (42% contro il 33%) e un attacco che ha girato al 55% hanno avuto la meglio contro una Milano più arrendevole. Straripante, nel secondo set, il gioco di Paola Egonu che ha sostenuto l’attacco della propria squadra con 12 punti. Dal canto proprio, le gialloblù si sono tenute in corsa fino alle battute finali del parziale che si è giocato sul filo del rasoio.

Due punti finali di Milano le hanno dato la parità del risultato. Nel terzo parziale, la Prosecco Doc è rimasta sotto di qualche punto per i primi scambi per poi trovare le giuste combinazioni al proprio gioco.

Poco è valsa l’audacia di Milano, trascinata ancora una volta da Egonu, che si è poi dovuta arrendere ad una Haak ispiratissima che ha messo a terra cinque degli ultimi sei punti. Nel quarto set, fin dai primi scambi, Milano è sembrata arrendevole subendo il ritmo dettato in campo dal gioco gialloblù. In fretta il set è scivolato fino al 17-8.

A brillare, in particolare, sono stati i colpi di Haak, estremamente ispirata, e di una Zhu che si è sempre fatta trovare pronta quando chiamata in causa dalla sua palleggiatrice. Il set si è concluso con un divario ampio di dodici lunghezze.

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