Il Treviso ai trevigiani: ritorno al passato

Calcio. Pini è il presidente della rinnovata società che vuole portare le famiglie allo stadio: «Il Tenni gratis? È un progetto possibile»
Di Silvano Focarelli
Bolognini agenzia foto film treviso presentazione nuovo staff diregenziale e tecnico calcio treviso da sx sucic casagrande e dal b˜
Bolognini agenzia foto film treviso presentazione nuovo staff diregenziale e tecnico calcio treviso da sx sucic casagrande e dal b˜

TREVISO. Ritorno al passato: il nuovo Treviso si affida alla tradizione. Ieri alla presentazione a Palazzo Rinaldi si è appreso che in società sono tornati personaggi noti e cari ad ogni tifoso: l’ex presidente Nisio Lenzini ora consigliere, l’ex addetto agli arbitri Antonio De Santis, oggi team manager; Giangiuseppe Lucchese, che torna ad essere vicepresidente, il dottor Dino Munarolo. E mettiamoci anche Massimo Susic, il mister. La trevigianità dunque alla base del ritorno al passato, fattore imprescindibile per l’anno zero, quello che dovrà rappresentare il definitivo rilancio verso la D e, chissà, la Lega Pro. Poi la continuità: Paolo Pini è promosso presidente, Leandro Casagrande resta segretario generale, Bruno Gemin socio. E le new entry: il responsabile dell’area tecnica è Moreno Sartorato, ex patron del Rovere mentre altro consigliere è Nicola Della Pietà; infine direttore sportivo è diventato Carlo Casagrande. Insomma, tanta roba per un club di Eccellenza. Ma le ambizioni sono palesi, la patina di professionismo è necessaria per far capire che si gira pagina. E Ca’ Sugana, che ha respinto l’arrivo del Real Treviso, sarà molto vicino al nuovo Acd Treviso: «Un progetto che ci è piaciuto subito: unisce la passione per il calcio e il territorio, assieme ai valori positivi come la realtà delle scuole calcio. È un grande cambio di mentalità, ci hanno dato le giuste garanzie. Il bando per il Tenni? Non sarà un problema», ha scandito il sindaco Giovanni Manildo. E da sponda gli ha fatto l’assessore Ofelio Michielan: «Un progetto ancora più bello per la presenza di persone eccezionali: oltre alla prima squadra avremo un serbatoio di 1.200 bambini e 4 società limitrofe. Tenni gratuito? È possibile, basta che ci sia il progetto di riportare allo stadio le famiglie». Da parte sua Paolo Pini, che ieri festeggiava 45 anni, ha garantito che «c’è voglia di lavorare con tutti: non sarà facile, lo sappiamo benissimo, ma ci proveremo con un serbatoio unico. I giovani sono un bene comune». Euforici i nuovi arrivi: per Sartorato «è un sogno che si avvera: dateci un mano. Ed ora tutti allo stadio», per Della Pietà il passo era inevitabile: «Sono già in Treviso Basket ma il mio sangue è anche ciclistico e calcistico». Lucchese da parte sua porta competenza, diplomazia ed esperienza: «Il calcio è anche attività sociale e noi come detto vogliamo valorizzare i settori giovanili. Rispolveriamo un’antica passione, Treviso merita palcoscenici migliori ma vogliamo risalire con dignità». Bruno Gemin, genero dello sponsor Massimo Zanetti (quello tecnico resta Lotto), considera il «Calcio Treviso come un figlio», mentre il saggio patriarca Lenzini chiude con un ammonimento: «A me di una casa interessano le fondamenta, le basi devono essere solide: la prima squadra va bene, chiaro, però importanti sono valori come sobrietà ed umiltà».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso