Il “sistema” plusvalenze che fa tremare tutta la Serie A
Le plusvalenze fittizie sono sempre esistite e ricordo che già dal 1999 quando sono entrato alla Figc, quale Sostituto Procuratore Federale, se ne parlava anche se in modo distaccato, senza approfondimenti. I fari erano puntati sui passaporti falsi per tesseramento degli stranieri. La valutazione “gonfiata” attribuita ai calciatori, comporterà in futuro dei maggiori costi, per effetto delle quote di ammortamento calcolate sul maggior valore attribuito all’atleta ed in funzione anche della durata dei singoli contratti. Anche la futura cessione dell’atleta, prima della conclusione del contratto, presenterà un problema, in quanto presumibilmente dovrà anch’essa avvenire a valori “gonfiati”, per non dover registrare a bilancio una minusvalenza. Si innesta in tal modo una spirale pericolosa, una specie di avvitamento economico del club, con necessità sempre crescente di “ottenere plusvalenze”, come uno strumento necessario ma disastroso nel lungo termine. Non credo che sia stata la sola Juventus a cercare di dare un po' di ossigeno ai propri bilanci. Al gioco delle plusvalenze, chi più chi meno, sono ricorsi in molti a vario titolo, ma le posizioni sono ancora tutte da accertare e non è detto che configurino per forza una irregolarità. A quanto si dice, pare che scambi gonfiati siano avvenuti anche in altre squadre. Dentro un “sistema” che era già sotto l’occhio della Covisoc. Nel caso della Juventus la cosa non sarà semplice, visto che la normativa è cambiata nel 2015. Vi è grande discrezionalità nella valutazione (lo ha ammesso di recente anche il presidente Gravina) e la “valutazione” in sé, non dovrebbe essere reato. È evidente come la Juventus si sia trovata in qualche difficoltà già nel 2018, a causa dei lauti ingaggi ai giocatori e della crisi che ne è seguita a seguito della pandemia, specie in una società così blasonata, ove saranno mancati gli incassi allo stadio e ridotti ricavi da sponsor. Ciò che sarà imprevedibile, è la successiva imputazione che farà la Procura Federale, con il processo sportivo, “diabolico” per la sua caratteristica, sull’eventuale illecito amministrativo, con conseguenze dirette per gli amministratori (responsabilità diretta) e la stessa Società sul campionato in corso. Non fosse sufficiente ciò che si è detto, si è riscontrato che cominciano a circolare le criptovalute, utilizzate per pagamenti di contratti nelle squadre di Serie A per cifre folli. Il nulla è entrato così nel mondo del calcio. I proventi da sponsorizzazioni delle criptovalute, fruttano alle squadre della Serie A circa 70 milioni annui. Con la perdita degli sponsor tradizionali e la lievitazione dei costi per stipendi ai giocatori, compensi ai procuratori e ammortamenti, il totale rappresenta i due terzi dei costi totali, superando anche il “valore della produzione”. —
*Commercialista di Conegliano, dal 1999 al 2017 in Figc a Roma. Per sei anni alla Procura Federale, dal 2005 è stato alla Covisoc, facendo compiere 62 ispezioni in tutte le squadre di A, nel giugno 2006 sulla Juve.
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