Il record di Angela Perin, la maratoneta della bicicletta: 1200 km in 62 ore

Ha battuto il primato italiano alla Parigi-Brest-Parigi, 1200 km in 62 ore: «Che rivincita, ho dormito due ore in tre notti»

CASTELFRANCO. Ha concluso in 62 ore e 36 minuti in sella alla sua bici la Parigi-Brest-Parigi, la più antica e tra le più lunghe randonee al mondo, lunga più di 1200 km con 12000 metri di dislivello.

L’ultracycler castellana Angela Perin, ingegnere di 52 anni che tra i segni particolari ha un’energia fuori dal comune - e che tra i tanti traguardi ha conquistato il terzo posto women battendo il record femminile italiano alla Raam Race Across America in Usa per 4900 km e più di 40000 mt dislivello in 12 gg 13 nel 2014 - quest’anno alla Parigi-Brest-Parigi ha segnato il miglior tempo tra le cicliste italiane, sesto tempo assoluto tra tutte le donne presenti (più di 500) e decimo tempo tra tutti gli italiani, quasi 400.

La corsa, iniziata nel 1891 come gara professionistica per diventare corsa amatoriale dopo il 1951, è da portare a termine in 80h oppure 84h o 90h, a scelta dell’atleta.

«Essendo la mia seconda partecipazione volevo provare a migliorare il tempo precedente che era di 69h per cui ho optato per le 80 ore», racconta Perin, che ha corso insieme a Renzo Bianco, della stessa società (la Prasecco-Biesse), tagliando il traguardo dopo aver corso senza assistenza al seguito.

«Per poter finire la corsa in un tempo così risicato era necessario ridurre al minimo i tempi di non pedalata come rifocillarsi e dormire.

La prima notte perciò non abbiamo dormito affatto, la seconda solo 2 ore e la terza la miseria di 15’», così Perin ripercorre la sua corsa.

«Una bella soddisfazione anche perché quest’anno è stato un anno difficile per me, con parecchi problemi fisici che non mi hanno consentito di allenarmi come avrei voluto e dovuto e che mi sono portata anche a Parigi».

Il percorso, collinare o con infiniti sali scendi, in cui non c’è un metro di pianura, è un tragitto che taglia gambe che non lascia respiro.

Con partenza nei pressi di Parigi, quest’anno a Rambouillet residenza di caccia dei re francesi, il tragitto si snoda attraverso le regioni di Ile de France, Normandia, Paesi della Loira, Bretagna e si arriva a Brest nella costa atlantica dopo circa 600 km.

«Terminare questa corsa è una sfida e un sogno», dice Angela. «Nei primi 600 km, fino a Brest, un vento piuttosto sostenuto ha soffiato contrario al nostro senso di marcia rendendo più impegnativa la corsa. A contribuire a rendere più dura la randonee anche le basse temperature raggiunte di notte, fino a 3°C».

Ma Angela ce l’ha fatta, superando il vento, il freddo, il sonno e la difficoltà di alimentarsi: «volevo una rivincita per me stessa, per il mio morale, volevo dimostrare a me stessa che posso ancora togliermi delle soddisfazioni e sono molto orgogliosa di com’è andata».

Un'esperienza che Angela, prima classificata al campionato italiano d'Ultracycling nel 2017, ha vissuto appieno: «un'esperienza che lascia dentro forti emozioni, regala la conoscenza di persone dagli angoli più disparati del pianeta e arricchisce il tuo bagaglio umano». 


 

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