Il dramma di Gega: «Non potrò più giocare»
Il Leone albanese ha gettato la spugna: Big Ornel ha detto stop, si ritira. Agosto 2017, in allenamento il ginocchio destro di Gega fa crac: rottura del legamento crociato e del collaterale mediale. Infortunio serio, dal quale tuttavia si guarisce. Lui no, non ce l’ha fatta. Complicazioni mediche post operatorie, smettere è obbligatorio. Tutti gli sforzi compiuti dallo staff medico, nonché l’impegno profuso dal giocatore, non sono stati sufficienti. Quasi 30 anni, di cui due e mezzo vissuti tra vani tentativi di tornare ad indossare la maglia del Benetton, sua già 24 volte (con 10 punti segnati). A Gega non rimangono che le parole di rito: «Ringrazio la famiglia Benetton, il presidente Zatta e il ds Pavanello per avermi accolto nella loro famiglia ma anche e soprattutto per avermi sostenuto in tutti i modi possibili dopo l’infortunio. Ringrazio lo staff e tutti i compagni per l’affetto che mi hanno riservato in questi due lunghi anni di sofferenza. Dovermi allontanare in questo modo dalla squadra e anche dai compagni della Nazionale è stato e continua ad essere doloroso. Ho dato il mio meglio per poter rientrare a giocare, ma la menomazione subita e tutta la trafila di interventi chirurgici cui mi sono sottoposto, con esiti avversi, mi obbligano innanzitutto a pensare di riavere una vita il più possibile normale, che è purtroppo incompatibile con l’attività sportiva di qualsiasi livello. Il rugby mi mancherà ma farà sempre parte di me stesso per quanto di bello mi ha regalato in tutti questi anni di attività».
Anche lui mancherà a tutti, il rammarico è espresso da uno dei suoi allenatori, Marco Bortolami: «Il dispiacere è anche quello di tutto lo staff: Ornel è ancora giovane, era arrivato qui 4 anni fa, sfortunatamente gli è successo quello che sappiamo. Abbiamo tutti l’amaro in bocca, era un punto di riferimento degli avanti, Gega faceva della fisicità e dell’agonismo le sue qualità migliori. Un duro, gli piaceva lavorare, un esempio per tutti: sono questi gli elementi più preziosi in una squadra. Spesso si notano più i giocatori di talento, ma da coach devo dire che quelli come lui, che fanno il lavoro sporco, sono indispensabili. Il rammarico è doppio».
Gega resterà nel rugby? «Lo spero, probabilmente gli è stato offerto qualcosa del genere ma fino a ieri lui era concentrato solo sulla speranza di recuperare. Ora si prenderà un po’ di tempo prima di decidere cosa fare ma sono certo avrà la forza di intraprendere nuove sfide: il rugby è la sua passione e potrebbe trasmettere la sua energia ai giovani».
Ornel Gega è nato a Lezhe (Albania) il 24 marzo 1990, in Italia a 9 anni. Nasce pilone: a 15 anni al Rugby Paese, poi alle giovanili del Benetton, quindi al Petrarca, vincendo a 21 anni lo scudetto 2011 e trasformandosi in tallonatore. Da Padova a Mogliano, dove matura con Franco Properzi e da permit torna definitivamente a Treviso nell’estate 2015. Diventa azzurro: il ct Brunel lo schiera titolare nelle prime due gare del Sei Nazioni 2016 contro Francia e Inghilterra, con O’Shea segna due mete agli Usa ed una al Canada. Ma nell’agosto del 2017 la sua vita cambia. —
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