Il ct Cassani entra nel Team Pinarello

Ciclismo. Battesimo anche per Petacchi e Tosatto nella squadra del Granfondo
guerretta agenzia foto film villorba petacchi cassani e tossato da fausto pinarello
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TREVISO. Metti un pomeriggio alla Pinarello. Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale, che chiacchiera del più e del meno con gli ex pro' Alessandro Petacchi e Matteo Tosatto. Tutta gente che ha respirato (o respira tuttora) azzurro. Pensate al Mondiale 2002, firmato Cipollini: Petacchi e Tosatto con l'Italia, Cassani commentatore Rai. L'occasione è l'ingresso del terzetto nel Team Granfondo Pinarello, ribattezzato "Il Team", 228 soci, vincitore nel 2016 del Prestigio e Gp Maglia Nera. «Mi serviva un coach, uno che tira le volate e un angelo custode», scherza Fausto Pinarello. L'ex pro' romagnolo è di casa. La Federazione è legata alla Pinarello, sulle cui bici Elia Viviani ha vinto l'oro olimpico. Al tema caldo delle Nazionali che tolgono spazio ai club, il cittì azzurro non si sottrae: «Naturale possano rompere le scatole, ma rappresentano un valore aggiunto. I dilettanti possono correre fra i pro' e fare esperienza. Fin da Larciano, ad ogni modo, schiereremo solo Under 23 ed Élite. Magari con qualche pro' in appoggio ai più giovani». Dal 5 al 7 marzo, dirigerà uno stage a Riccione per 15 Juniores-Under 23. Sarà dedicato ai velocisti e Cassani conterà sul supporto di Petacchi, che già aveva collaborato al raduno di Cavaso prima del Mondiale in Qatar. L'ex sprinter spezzino, preparatore di Sbaragli e Malucelli, avrà presto Gaviria vicino di casa, a Lido di Camaiore: «Ne ho appena recuperato bici e valigia a Barberino. Con Sagan sarà il grande favorito per la Sanremo». Tosatto poteva entrare in Fci come rappresentante atleti, ma l'elezione è sfumata (e la delusione ormai digerita). Sarà testimonial Pinarello al Giro. «Ho appena fatto l'esame da ds di primo livello, entro l'autunno vorrei prendermi il Master», racconta l'ex gregario di Contador, che a fine 2016 ha appeso la bici al chiodo, «E in estate deciderò per il 2018, se fare il direttore sportivo fra i pro' o per un piccolo team dilettantistico. Nel secondo caso, vorrei lavorare a 360 gradi, con l'obiettivo di farlo crescere. Formando giovani, insegnando ciclismo. Sarebbe una bella sfida. Nel contempo, già per questa stagione, una squadra dilettantistica mi ha proposto di seguire i corridori durante la settimana. Vedremo. Nostalgia del gruppo? Per ora, nulla. Magari arriverà con classiche, Giro e Tour. Comunque mi tengo in forma: corro a piedi ed esco in bici 3-4 volte alla settimana».

Mattia Toffoletto

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