Il 2018 di Paladin inizia nella terra dei canguri
La ciclista dell’Alè Cipollini al debutto: «Lo Zoncolan al Giro? Duro, ma non siamo da meno dei maschi»

CIMADOLMO. Gumeracha-Gumeracha, 115,7 km fra le colline di Adelaide, Australia del Sud. Nella notte italiana, dall’altra parte del mondo, è decollato il 2018 di Soraya Paladin, prima pro’ della Marca (maschi compresi) ad aggredire la nuova stagione. La 24enne di Cimadolmo, secondo anno all’Alé Cipollini, il team rosa italiano più importante, correrà fino a domenica il Santos Women’s Tour Down Under, la versione dedicata all’altra metà del cielo dell’analoga gara a tappe che da martedì prossimo affronteranno Elia Viviani e compagnia. «Quest’anno spero di crescere ancora, non conosco i miei limiti», esordisce Soraya, «Vorrei una stagione come il 2017, una scoperta quotidiana. Cercherò di cogliere più risultati possibili e di essere il più possibile d’aiuto alle compagne. Punto alla vittoria, un sogno se coincidesse con una tappa del Giro».
L’azzurra s’è regalata il salto di qualità nelle ultime due stagioni: azzurra al l’Europeo e riserva al Mondiale nel 2016 e 2017; la stagione scorsa s’è classifica terza al Tricolore e seconda in una tappa della Corsa Rosa. Ora il desiderio di compiere un ulteriore passo avanti: «Non possiamo essere già al top, il Down Under servirà per preparare bene la stagione, in particolare modo le corse al Nord», spiega la velocista dell’Alé Cipollini, che si gode per la prima volta natura e fascino dell’Australia. «Cercherò di dare una mano a Chloe Hosking, che corre in casa e si sta giocando il posto per i Giochi del Commonwealth del prossimo aprile».
Al Giro Rosa proverà invece l’ebbrezza dello spauracchio Zoncolan: «Duro per noi ragazze, ma così possiamo dimostrare di non essere da meno. Sarà uno spettacolo per noi e per chi verrà a vederci. Il ciclismo femminile sta crescendo, ci seguono sempre più appassionati. Ma non basta, si può migliorare: più visibilità significa più sponsor». Ad alimentare il sogno rosa nella Marca c’è pure la sorella Asja, approdata nel 2018 alla Valcar: «La vedo entusiasta, spero possa togliersi qualche sassolino e la fortuna girare finalmente dalla sua parte. Ha trovato la squadra giusta per farsi valere».
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